450 Sisto V. 1585-1590 — Libro I — Capitolo Vili. Ci è attestato espressamente, che universale fu nell’Eterna città la deplorazione per la scomparsa dei resti di questo monumento, già prima del secolo vm destinato alla distruzione, perchè ricor-davasi, che un dì Bramante aveva detto, non esistere per gli architetti modelli migliori del Settizonio e del Colosseo.1 Che Sisto V non fosse un assoluto spregiatore delle reliquie dell’antica Roma è dimostrato dal fatto, che subito dopo la su; ascensione al trono nominò nella persona di Orazio Boari un energico commissario per la sorveglianza sulle antichità.2 Anzi ij papa s’è acquistato « meriti imperituri » per alcuni monumenti antichi.3 Fu lui che rivolse le sue cure alle colossali colonne triou fali di Traiano e di Marco Aurelio, isolando la prima, salvando 1; seconda, mediante il restauro di Fontana, dalla certa distruzione, e provvedendola di nuovo piedistallo. Caratterizza4 in modo straordinario le idee di Sisto la circostanza che egli contempo rancamente si accinse a cristianizzare in certo qual modo questi due grandiosi monumenti, che dovevano la loro origine alla dei ficazione degli imperatori. Nella sua descrizione delle imprese edilizie di Sisto V il Fontana ci spiega che come il papa aveva pensato alla glorificazione della Croce così volle anche cancellare i ricordi pagani e che perciò alla Colonna Traiana, che un tempo aveva portato la statua del migliore imperatore pagano, fu desti nata la statua del principe degli apostoli, di cui era il riscontri< quella di S. Paolo sull’altra. La collocazione diretta da Fontani! delle due statue in bronzo dorato dei principi degli apostoli fu specialmente difficile nella Colonna di Marco Aurelio. Aveva fatto i modelli delle statue Tommaso della Porta, partecipando a quella di S. Pietro anche Leonardo Sormani da Sarzana ed a quella di S. Paolo Costantino de’ Servi.5 2(58 s.; Bertolotti, AH. Lomb. I, 87 s.; Babtoli nel Bollett. d’arte 111, (190!) : Petersen nelle Boni. Mitteil. XXV (1910) 56 s.; Lanciami IV, 17 s.; Hulsen nella Zeitschr. f. Geseìi. der Architektur V, 1 ss.; quivi (p. 23 s.) una copia a stampa, nuovamente confrontata col manoscritto nell’ Archivio segreto pontificio, della « Misura et stima della disfatura de tutta la fabrica della Scuola di Vergilio over Settizonio», che D. Fontana e Prospero Bocchi presentarono alla Camera Apostolica il 15 maggio 1589. Vedi inoltre Tu. Dombakv. Das Palatinische Septizonium zu Boni, Monaco 1922, 14, 57. 1 Vedi VAvviso del 14 settembre 1588 presso Orbaan, Boma 305 s. 2 Vedi Lanciani IV, 123. 3 Giudizio di O. Richter (Topographie der Stadi Bom, Monaco 1901, 7f!j■ Senza l’energia di Sisto V, la colonna di Marc Aurelio sarebbe crollata, di-- »-Lanciani (III 146). 4 Vedi Fontana I, 86; Lanciani II, 127 s., Ili 146 s.; Orbaan, Sixtw Bome 267 s. Riproduzione della colonna Traiana, dietro un affresco della Villa Massimo, presso Pastor, Sisto V tav. 7. Ibid. tav. 8 riproduzione della colonna di Marc Aurelio dietro un’affresco della Biblioteca Vaticana. 5 Cfr. Fontana I, 86; Baglione 144; Oaye III 473 s.; Bonanni I 393 ; Fea. Misceli. II 9; Bertolotti, AH. Lomb. I, 75, 80 s., 201, 219; Art. Boi. tV>