298 Sisto V. 1585-1590 — Libro I - Capitolo V. suo contegno non sia stato empito di ammirazione.1 Filippo II fu per qualche tempo incerto, se dovesse ordinar per lei un funerale, mentre, secondo l’opinione sua, essa era morta come martire e per ciò non abbisognava più di preghiere. 2 A Parigi il popolo fu talmente inasprito contro Ehsabetta, che l’inviato di Inghilterra non poteva lasciare la sua abitazione senza pericolo della vita, 0 senza probabilità di pubbhci insulti.3 Sisto V ricevette alla fine di marzo la notizia dell’esecuzione di Maria ; il suo grande dolore per questo fu solo temperato dalla speranza, che Enrico III si lascerebbe indurre da tale misfatto a passi serii contro l’Inghilterra. 4 Egh pensava di onorare Maria almeno con un solenne funerale, ma desistette, avendogh fatto osservare che simili manifestazioni per donne non erano sohte in Roma. Egh quindi si limitò a dare elemosine in suffragio deha sua anima e a far celebrare messe negh altari privilegiati. 5 Gome in quei giorni si manifestò nel modo più impressionante l’individualità spirituale di Maria, così avvenne lo stesso della sua rivale. Ciò che caratterizza la pohtica di Ehsabetta, è l’indifferenza rispetto a riguardi della moralità e della coscienza, la doppiezza con cui cercava ricoprire con il mantello deha giustizia e della verità anche la violenza e la falsità più sfacciata, facendo credere di lasciarsi indurre riluttante a ciò, che essa bramava con tutto il cuore. In una regina, che sotto l’aspetto intellettuale era così genialmente dotata, si desidererebbe incontrare un sentimento non ambiguo di generosità o compassione verso la sua miseranda congiunta. Possa tale sentimento forse qua e là essere anche esistito, pure, nel caso speciale, non si osa crederci; ti avvince l’impressione generale che si abbia a che fare solo con una violenza malamente velata. Nell’abbazia di Westminster, Giacomo I ha messo vicinissimi 1 sepolcri delle due regine che in vita furono tanto a contatto, ma che mai si videro. Ma questo successore ed ammiratore di Elisabetta ha reso con ciò un triste servizio alla sua memoria. « Non vi è ora del giorno, dice Washington Irving, 6 in cui (fra 1 Ibid. 375. Cfr. Kleinpaul Die Fuggerzeitungen Aer Wiener Hofbiblio tek 1568-1605, Lipsia 1921, 101. 2 Lettera di Lippomano a Venezia del 21 aprile 1587, presso Brown, n. 504. 3 Dolfin a Venezia il 13 marzo 1587, ibid. n. 483. 4 Gritti a Venezia il 28 marzo 1587, ibid. n. 491 ; Santori, Autobiografia XIII 180. Cfr. Bevue des quest, hist. XXVII, 196. 5 * Avviso del 4 aprile 1587, Urb. 1055, p. 114’’, B i b 1 i o t e c a Vaticana. 6 Not an hour in the day but some ejaculation of pity is uttered over the fate of the latter, mingled with indignation at her oppressor. The walls of Elizabeths sepulchre continually echo with the sighs of sympathy heaved at