Speranze salienti di Paleotto. 52» i dintorni. A tutto questo si aggiungeva anche, che in seguito alle continue pioggie minacciava il pericolo di un’inondazione del Tevere. 1 Dopo la metà di novembre, poiché un accordo degli elettori era ancora insperabile, si temette lo scoppiare di torbidi.2 Ciò non ostante la discordia fra i cardinali andava crescendo.3 Pareva che un cambiamento dovesse attendersi solo, qualora in uno dei due partiti, fra loro in contrasto, si aprisse una falla. Ciò avvenne per primo nel partito antispagnuolo. Lo stesso Montalto cominciò a riconoscere l’impossibilità, di riuscire allo scopo, senza gli spagnuoli. Egli si dichiarò pronto, a concorrere all’elezione di Santori, ma Sforza cercò in ogni maniera di dissuaderlo. Infine però la candidatura di Santori fu riconosciuta ugualmente priva di risultato come gli sforzi degli avversari della Spagna per Laureo e Valiero.4 Assieme a Santori, gli spagnuoli si erano adoperati ripetuta-mente come per Madruzzo così anche per Paleotto poiché, fatto papa, essi speravano, di poterlo dominare intieramente. 6 Di tutti i cardinali di Filippo II, Montalto non ne abboniva nessuno così forte come Paleotto. Un nuovo tentativo, di procurare la tiara a costui, parve il 4 dicembre che dovesse portare al risultato. Paleotto ebbe 33 voti, mancavangliene quindi tre soli per la maggioranza di due terzi. Dapprima parve che non fosse possibile ottenerli. Ciò nonostante Montalto aveva tutti i motivi di essere sommamente angustiato. I veneziani Morosini e Yaliero mostrarono inclinazione a passare fra gli amici del Paleotto. Fece la stessa minaccia anche Sforza, qualora Montalto finalmente non 1 Cfr. la * Relazione tedesca da Roma, del 27 ottobre 1590, ove vengono nominati quali capi dei banditi Marco Sciarra, Conte della Corgna e Bastiletto. Archivio in Wittingau Ilist. n. 5505. Cfr. intorno ai banditi pure Fusai, B. Vinta 49. La penuria di grano regnava allora in tutto lo Stato Pontificio ; v. * Diarium P. Alaleonis ai 19 novembre 1590, Barò. 2815, Biblioteca Vaticana. 2 Vedi * Avvisi del 24 ottobre, 3, 10, 14, 17 e 21 novembre 1590. (Si dubita grandemente di tumulto, se si tarda a fare il papa, perchè ci è pochissimo grano e quel che ci è, è in mano de potenti). TJrb. 1058, p. 545 s., 561, 575, 584, 588, 602, Biblioteca Vaticana. Sembra, che i banditi siano stati sostenuti da Colonna (v. Mutinelli I 191); lo stesso si supponeva da parte dell’ambasciatore spagnuolo, però a torto (v. Herre 505). 3 Vedi * Avviso del 28 novembre 1590, Urb. 1058, p. 614, Biblioteca Vaticana. * lo no parlo del conclave, scriveva Bramano il 24 novembre 1590, perchè le cose sono hormai tanto disperate; gli spagnuoli come Montalto, tutti stanno sul duro et duro. Archivio Gonzaga in Mantova. 4 Vedi Hekre 508 s., 511 s.; Facini 27 s. 6 * Era Paleotto cardinale nato in Bologna da famiglia nobile et da Pio IV era stato levato dalla Rota, dove era stato molt’anni auditore et tirato al cardinalato ancorché nella gioventù havesse dato qualche volta segno di non haver il cervello interamente sano e perseverato qualche tempo in quella disposinone. Era tenuto da chi lo conosceva huomo di costumi buoni, di volontà retta, zelante della religione et dell’honor di Dio, ma di spiriti bassi, d’intelletto debole Pastor, Storia dei Papi, X. 34