Gli obelischi al Laterano ed a piazza del Popolo. 471 La meravigliosa decorazione architettonica delle piazze, che sotto Sisto V l’eterna città ricevette negli antichi obelischi, fu a ragione eternata con medaglie commemorative,1 perchè essa rappresenta un’innovazione artistica sommamente notevole, caratteristica per l’epoca del barocco.2 Come manifestano le due colonne di granito erette già nel 1180 sulla piazzetta in Venezia, il medio evo s’era accontentato dell’erezione di simili colonne antiche: anche il Rinascimento si limitò a questo. Così Cosimo nel 1563 fece provvedere per la piazza di S. Trinità a Firenze una colonna di granito dalla Terme di Caracalla. Nelle sue due grandi colonne imperiali Roma aveva già una decorazione di piazze, ma ora, cogli obelischi, l’eterna città acquistò un ornamento oltremodo caratteristico, che si risolve intieramente nella composizione dello spazio. Poiché i maestri di quel tempo studiarono con tutta l’esattezza gli effetti prospettici, gli obelischi di Sisto V si adattano in modo insuperabile al profilo delle vie come loro termine. Essi dànno agli occhi un punto d’appoggio per le reali lontananze e per la congerie delle costruzioni. Gli obelischi davanti a S. Maria Maggiore e al Laterano formano ognuno il termine d’una via di comunicazione; quello in piazza del Popolo di tre strade. Qui pertanto l’effetto è più forte.3 Quale slancio prendesse anche altrimenti l’architettura urbana col barocco, ulteriormente sviluppante4 i pensieri del Rinascimento è dimostrato pure da altre opere di Sisto V, nelle quali si vede, come nel fare edifici monumentali cercasse armonizzarli con lo spazio delle vie. Così via Pia fu livellata in tutta la sua estensione e, secondo il piano di Fontana, innalzata tanto che dalla piazza del Quirinale potesse vedersi la Porta dello stesso nome, lontana un miglio5 Rientra qui anche il poderoso portone che a mezzo del 1 Cfr. Bonanni I, 412 s., 417, 419. 2 Vedi Brinckmann, Baukunst, 163. 3 Vedi Brinckmann, Baukunst, 163, 165, il quale osserva intorno a piazza del Popolo : la forma saliente dell’obelisco sembra che innalzi le correnti di energia dell’area piazzale, dolcemente ascendente verso di lui, rendendo così la piazza soggiacente più impressionante. Piazza ed obelisco concorrono insieme a produrre un unico grandissimo effetto. Allo stesso tempo essendo esso di forma snella, non impedisce di ammirare fino in fondo la varietà del panorama, sparendo quasi di fronte ai predominanti edifici. Cfr. anche .Ròse, Spdt-Barock, 96 che però attribuisce erroneamente l’obelisco dinnanzi alla Trinità de’ Monti a Sisto V. 4 A questo riguardo va qui ricordato prima di tutto il grande progetto di Michelangelo di cui fa ricordo Vasari. Secondo questi avrebbe dovuto essere posto, il così detto toro farnesiano, come fontana in uno dei portici nel fondo del palazzo Farnese, in modo che si potesse vedere dall atrio d ingresso nonché più in fondo oltre il fiume, le alture -di Trastevere; v. Vasari \ II, 223 s. Cfr. la presente opera, voi. V, 715. 5 Vedi Fontana I, 87lj . Cfr. l’affresco dal palazzo del Laterano presso Pastor, Sisto V, tav. 10.