Documenti inediti e comunicazioni d’archivi. N. 76-82. 631 molte tspese del papa e lo difende principalmente dall’accusa di avarizia. Ma non si possono rimproverare a Gualterius un’alterazione dei fatti, o, delle reticenze. Le sue numerose comunicazioni intorno alle costruzioni del gran papa sono interessanti. Come note contemporanee1 sono le Ephemerides di Gualterius ben più preziose che la Vita Sixti V, scritta solo nel 1593 sotto Clemente Vili che prima Kanke e poi il principe Massimo utilizzarono in base ad un esemplare colle note dell’autore nella Bibl. Altieri. Il manoscritto non vi era già più nel 1876, allorquando io mi servii di quella raccolta. Non sono riuscito a rintracciarlo in alcun altra collezione di manoscritti. Perciò conviene attenersi agli estratti, disgraziatamente abbastanza brevi, presso Eanke (III, 73 *-75*) ed ai passi presso Massimo (Notizie 26, 98, 99). Questa Vita sembra del resto non esser altro in gran parte che un’elaborazione delle Ephemerides, così che si potrà in qualche modo consolarsi della sua perdita.2 4. Petri Galesini Annales Sixti V. Tra gli scienziati di quel tempo, godeva Pietro Galesini, oriundo d’Ancona (t 1590) grande fama. Egli apparteneva ai famigliari intimi di Borromeo, e gli era stata affidata la, pubblicazione degli Acta eccles. Mediol.3 Della sua attività letteraria fanno testimonianza gli scritti4 poiché questo scritto deriva da un avversario accanito di Sisto V (cfr. Tempesti I, xxx). Dal seguito degli Annales nel Cod. K. 7 io credo di poter identificare l’autore sinora sconosciuto : esso era l’arcivescovo, Paolo Emilio Santori, mort. 1635 (cfr. intorno a questi Ughelli II 803, IX 265). Questo uomo, che compose il suo lavoro sotto Clemente VIII, nella * Relatione di Roma del 1624, Archivio segreto pontificio Misceli. II, 150, n. 3, viene giustamente caratterizzato come «prelato di gran sapere, ma di humore ardente, impatiente et violente». Egli non era nato a fare lo storico, e il suo lavoro non può essere usato che con la più grande cautela. Ranke non se ne è servito, e con ragione. 1 Così scrive Gualterius intorno all’innalzamento dell’obelisco vaticano: Fundamenta, quibus imponendus est, iacta iam sunt, machinae parantur ad illum demittendum atque transferendum ; più tardi poi riferisce egli l’erezione e l’incoronazione del gigante di pietra con la croce. 2 La * Vita di Sisto V Papa cavata dall’orig. lat. esist. nella libreria Vatic. che è nel Cod. Q. 8, 22 della Biblioteca Angelica, attribuita a G. Gualterius, non è certamente di lui. Leti prese da essa il suo racconto dell’avvelenamento del papa; v. Nakducci 339. 3 Vedi Sala II, 524. 4 Cfr. inoltre Bàumer, Brevier 475. Da Desjardins V, 139 si vede che Galesini lavorava pure presso l’inquisizione. Lettere di Galesini da Milano, ove egli avvicinò Carlo Borromeo, al duca di Mantova degli anni 1571, 1573 e 1588 furono pubblicate nel Bibliofilo 1888, 161 s. Altre lettere conserva la Biblioteca Ambrosiana in Milano. Il Cod. F. 40 inf. ivi, contiene a pag. 148 una * Lettera di Carlo Borromeo a Galesini, in data 10 Maggio 1580, nella quale S. Carlo esprime la sua gioia, che Galesini si sia fatto Benedettino e visitasse la biblioteca. Ibid. 158 una * Lettera di Galesini a Borromeo, nella quale chiede alla Biblioteca Vaticana il posto che aveva rivestito Panvinio, ed esterna l’intenzione di scrivere contro i centu-riatori di Magdeburgo. Cod. L 103 sup. contiene: Galesini * De columnis et monumentis Romae a Sixto V erectis; cfr. Stevenson, Topografia 6.