L’obelisco vaticano. 8. Pietro, dinanzi alla cattedrale del principe degli apostoli, su colossali statue in bronzo degli evangelisti stanti in piedi e di coronarne la punta con una statua del Salvatore recante una croce d’oro nella destra,1 ma nè egli nè i suoi successori Paolo II, Paolo III e da ultimo Gregorio XIII, che ebbero in capo l’idea della traslazione dell’obelisco,2 ardirono tentare la difficile impresa. Ci voleva un uomo come Sisto Y per ripigliare il progetto t> attuarlo. Quanto fosse difficile alzare dal suo posto un colosso di .¡etra così grande, alto più di 25 metri, adagiarlo a terra, traspor -r a rio in un altro luogo ed ivi nuovamente rizzarlo, era noto dalle notizie di Plinio sul trasporto dell’obelisco vaticano e dalle -dazioni di Ammiano Marcellino sull’erezione dell’obelisco di ostanzo nel Circo Massimo. Da più d’un millennio un simile problema non era stato proposto a un architetto, nè in alcuna parte potevansi trovare modelli pel meccanismo da adoperarsi i IP uopo. In conseguenza i più famosi architetti del rinascimento, Michelangelo e Sangallo, avevano dichiarata impossibile l’attuazione del progetto. Ma nulla v’era d’impossibile per Sisto V. -tette sodo nel volerne l’esecuzione tanto più perchè, come è letto nella sua vita riveduta da lui stesso, egli desiderava di edere sottomessi alla Croce i monumenti del paganesimo nel iogo medesimo, ove un tempo i cristiani erano stati appesi ¡Ila Croce.3 Erano passati quattro soli mesi dacché era rivestito ella suprema dignità, quando i romani videro nel mezzo della lazza di S. Pietro un modello in legno dell’obelisco.4 Contem-oraneamente si disse che il papa aveva costruito una speciale ammissione per l’impresa formata dei cardinali Cesi, Guastavil-t ni, Medici e Sforza, di quattro alti prelati, fra cui il grande ì tesoriere Benedetto Giustiniani, alcuni conservatori e sei esperti.6 1 Vedi la presente opera Vol. I, 401. 2 Cfr. la presente opera Vol. II, 335 e IX, 823. 3 Vedi il * Passo nell’Appendice n. 89. 4 * Hanno eretto una piramide di legno nell’istesso luogo su la piazza ■li S. Pietro, ove ha da esser condotta e posta quella di marmo [sic], che ò iietro la sacrestia dell’istessa chiesa, nella sommità della quale dentro un palaie di metallo stanno rinchiusi le ceneri di Cesare primo imperatore. * Avvino del 24 agosto 1585, TJrb. 1053, p. 380, Biblioteca Vaticana. Cfr. ¡niche la * Relazione di Capilupi del 28 agosto 1585, Archivio Gonzaga i il Mautov a. 0 Vedi Fontana, Trasportazioni I, 5. Questa grande opera è la fonte (>rin-ipale di quanto siamo per dire. Cfr. inoltre Fulvio-Ferrucci, Antichità 216 s.; Cancellieri, De secret. 11,925; III, 1101, 1115 e tav. 3-5, il quale p. 20 s„ nomina ancora altri scrittori contemporanei; Hübner II, 127 s.; Brunner, Italien II, 10 s.; Lanciani IV, 144 s.; Orbaan, Sixtine Borne 144 s. Nulla di nuovo offrono gli scritti di A. Mazzoni (Sisto V e l’innalzamento dell’obelisco • ''tic., Roma 1886) e A. Busiri (L’obelisco Vdtic., Roma 1886).