Provvedimenti per sollevare i comuni dello Stato Pontificio. 83 biti.1 Nell’autunno 1587 Giovanni Battista Ricci di Loreto fu nominato commissario generale per la riparazione di strade, ponti e fontane nello Stato pontifìcio, e munito di ampie facoltà. * Per ordine del papa, il camerlengo Caetani emanò il 24 gennaio 1589 una serie di disposizioni per impedire gli abusi e le asprezze nelPimporre le tasse.3 Tutti questi provvedimenti si dimostrarono così vantaggiosi, che fu evidente un manifesto risorgere dei comuni.4 Sisto Y ordinò che gli atti notarili, che con grave incomodo delle parti, si trovavano in mano ai notai, venissero depositati in particolari archivi, dove ciascuno, dietro il versamento di una piccola tassa, potesse consultarli.5 Anche al miglioramento delle carceri rivolse il papa la sua attenzione.6 Con quale criterio voleva Sisto V che fosse esercitata l’amministrazione dello Stato pontificio, risulta dalle istruzioni per i suoi impiegati civili ed ecclesiastici. Viene loro raccomandato particolarmente, il dare udienza con regolarità e cortesia, distribuire ricche elemosine, aver cura dell’importazione delle derrate, della sistemazione dei corsi di acqua, del mantenimento delle strade, dei ponti e delle fortezze ; informarsi personalmente con sopra luoghi, dei bisogni dei sudditi, e darne relazione con regolarità a Roma. Nel loro contegno così dovevano unire dignità e modestia, vivere religiosamente, come si conviene a rappresentanti del papa.7 Impiegati, che trascurassero il loro dovere, potessero essere 1 Vedi Gualterius presso Ranke I8, 298, n. 1 e la relazione di Gritti presso Brosch I, 283, dalla quale risulta, clie Sisto V mirava coi suoi provvedimenti anche airarricchimento della Camera. Le * Relazioni di Visita dell’Umbria fatta da Monsignore Malvasia chierico di camera per ordine di Sisto V nell’ottobre 987, Biblioteca Vaticana. Un’altra copia nel Cod. 75 della Biblioteca Valentin i, venduta in Roma nel 1911. Gli * Atti sulla visita di Bologna e suo territorio in Archivio S. Angelo Arm. 15, c. 4, Archivio segreto pontificio, menzionati da Garampi (316). 2 Vedi 1’* Avviso del 21 ottobre 1587, Urb. 1055, p. 398, Biblioteca V aticana. 3 Vedi Collezione delle disposiz. su li censimenti del stato pontificio I, Roma 1845, 73 s. 4 Vedi questo punto delle Memorie presso Ranke I8, 298, n. 1. 5 Vedi Bull. IX, 23 s. Cfr. * Avviso del 24 agosto 1588, Urb. 1056, p. 363b, Biblioteca Vaticana. Roma e Bologna, ove tali Archivi già esistevano, erano escluse da questa ordinanza. Sisto V fissò il numero dei notai in Roma a 30 ; egli eresse il «Collegium Notariorum curiae Capitolinae» ed unì con questo l’archivio notarile, fondato da Pio I\ sul Campidoglio,^. (iRE-GOROvrus nei Sitzungsberichte der Münchner Akad. Philos. Kl. 1872, 492 s. 6 Vedi la bolla del 4 settembre 1589, nel Bull. IX, 121 s. 7 * Le istruzioni si trovano fra le carte lasciate dal Oraziani nell Ai eh i -tìo Grazia ni in Città di Castello. Significante per Sisto V è pure, che egli controllava la partecipazione dei suoi impiegati, alla processione del Corpus Domini ; vedi la * Relazione di Malegnani del 30 maggio 1587, Archivio Gonzaga in Mantova.