Il tesoro in Castel S. Angelo quale fondo di riserva. 9 5- somma, che gli occorre, per far fronte ai bisogni del momento, per condurre ad effetto i progetti, che accarezza.1 Se Sisto V con i cardinali, con gli ambasciatori e con gli inviati parlava assai volentieri delle importanti somme che aveva a disposizione, oltre una certa naturale compiacenza era anche in ciò un calcolo politico. Egli voleva, che si sapesse, non solo che era ricco, ma che voleva anche restarlo. Per ciò era molta restìo in concessioni e sussidi, e se ne prometteva alcuno, questo avveniva sempre con la clausola, che i denari verrebbero pagati in dati determinati casi, ossia, se certi risultati si fossero ottenuti. Così si regolò con Filippo II in occasione degli armamenti contro l’Inghilterra, con il duca di Savoia, quando questi fu costretto dal governo francese a rimandare il suo attacco a Ginevra, e con Enrico IV durante la guerra Ugonotta. * Se i rappresentanti diplomatici dei principi, sempre bisognosi di danaro, si lagnavano di un tal papa, dal loro punto di vista ciò è altrettanto intelligibile come la loro curiosità, su gli scopi ai quali miravasi accumulando così grandi somme.8 Già i contemporanei, e ancor più i critici posteriori, hanno accennato ai danni, che derivarono sottraendo tali somme alla circolazione.4 Non era poi così eccezionale come si è sostenuto,5 che Sisto V tenesse racchiuso in Castel S. Angelo un tesoro per il caso di seri pericoli. In fondo questo provvedimento non significava altro che la costituzione di un fondo di riserva, come anche oggi ogni istituto ben sistemato, deve averne nelle sue casse.8 Il celebre tesoro in Castel S. Angelo, immortalato anche con medaglie,7 procurò a Sisto Y, una grande fiducia su la propria forza, e una stima insolita presso i principi. Con quello egli poteva far fronte ad ogni urgente bisogno della Chiesa e del suo stato, e difendere energicamente la fede cattolica, fossero pure a minacciarla i protestanti ovvero i Turchi. 1 Vedi IIübner I, 342 s. ; Balzani, Sisto V 31. Cfr. 1’* Avviso del 27 gennaio 1590, Urb. 1058, Biblioteca Vaticana. 2 Vedi Hübner, loc. cit. Cfr. Pierling II, 313. 3 Cfr. la * Relazione di Sporeno del 22 aprile 1589; Archivio dipartimentale in Innsbruck. 4 Già un * Avviso dell’11 dicembre 1585 osserva, che i milioni depositati in Castel S. Angelo hanno procurato penuria di danari. Urb. 1053, p. 524, Biblioteca Vaticana. 5 Ranke, Päpste I8, 306. 6 Vedi Fr. Tomassetti nella N. Antologia CXXIX, 717. Vedi anche Seb. Brunner, Italien II, 195 e E. Pinchia, Una pagina memorabile del papato (Sisto V), Portici 1903, 14. 7 Vedi Artaud de Montor IV, 491, 493.