Necessità di aggravi} finanzi arii. 91 strada che un aumento delle imposte, le quali non ostante la sua migliore volontà, paralizzarono anche il commercio e l’industria. Dopoché fa vinta l’esitazione iniziale, Sisto Y, che non conosceva mezze misure, procedette anche in questo con l’energia a lui propria.1 Giovanni Gritti dice nella sua relazione del 1589, che il papa sino allora aveva già introdotto dieciotto nove imposte.* Una, la tassa assai gravosa sul vino, che era stata decisa nella primavera del 1587, dovette di nuovo essere abbandonata nell’estate dell’anno seguente.3 Secondo Cicarella il numero delle nuove tasse sarebbe giunto a più di trentacinque.4 Paolo Parata assicura che dei 10 milioni di scudi, che Sisto V ricavò durante i suoi cinque anni di governo, solo un milione fu ricavato con nuove tasse, e tutto il restante provenne dalla vendita o dall’aumento degli uffici o da altre operazioni finanziarie.6 La discutibilità dei mezzi di cui Sisto V si servì per procurarsi nuovi proventi, sembra che a lui non sia venuta in mente, tanto era compreso della necessità di rendere incontestato nel mondo il credito e l’influenza del papato e della Chiesa, anche attraverso la sua indipendenza e superiorità finanziaria.“ Egli censurava i suoi predecessori, lo stesso Pio Y,7 da lui tanto venerato, che non avevan pensato abbastanza a tenere a disposizione i mezzi pecu-niari. Principi poveri, e massimamente un povero papa, diceva egli, vengono derisi anche dai bimbi, particolarmente in un tempo, in cui tutto si può fare col denaro ; un principe saggio deve seguire l’esempio delle formiche che ripongono nelPestate le provvigioni per l’inverno.8 1 Vedi Reumont III, 2, 583 ; Brosch I, 281. 2 Gritti 337. 3 Cfr. IK'bn’er I, 354. Gualterius (* Ephemerides 110 s., Biblioteca Vittorio Emanuele in Roma) cerca minutamente di giustificare la tassa sul vino. Anche un’imposta sulle merci importate in Ancona, che ebbe un’influenza molto nociva, dovette essere di nuovo abolita; v. Ba-doer * Relazione del 1589, Biblioteca Quirini in Venezia (Ranke III8, 78*). 4 Cicarella, Vita Sixti V. Secondo questo è da correggere Moroni LXVII, 101. Intorno all’opposizione dei cardinali Paleotto e Carafa contro la pressione delle imposte v. * Acta coDsist. all’11 maggio 1587, Archivio Concistoriale del Vaticano. Malegnani menziona nella sua * Relazione del 4 luglio 1587, Archivio Gonzaga in Mantova, un libello contro le imposte e le riscossioni di danaro di Sisto V, che veniva qualificato per avaro. Che allora ci fosse del fermento in Roma è comunicato pure dall’ambasciatore veneto nel suo * Dispaccio del 27 luglio 1587, A r -chivio di Stato in Venezia. Si profetizzava a Sisto V una morte violenta (v. la * Relazione di Malegnani del 5 settembre 1587, loc. cit.) ma il papa rise perchè si aumentasse la guardia al suo palazzo. V . 1 * Avviso del 2 settembre 1587, Urb. 1055, p. 338, Biblioteca Vaticana. 5 P. Paruta presso Alberi II, 4, 410. 6 Vedi IIerre, Papsttum 374 8. 7 Vedi la * Relazione di Gritti del 26 luglio 1586, Archivio di Stato in Venezia. 8 Vedi Gritti 338.