418 Sisto Y. 1585-1590 — Libro I - Capitolo Vili. al papa particolare piacere; è questo l’infolio scritto dal suo architetto Domenico Fontana, sul trasferimento dell’obelisco vaticano, e su le restanti costruzioni intraprese in Roma. Il grande frontispizio di quest’opera ornata con ricche figure1 rappresenta la facciata di un tempio sostenuta da colonne: nel fregio è posta la dedica al papa, il cui stemma in alto è sostenuto da due angeli, nel mezzo si trova il ritratto di Fontana, che tiene in mano un modello dell’obelisco ed una medaglia con il ritratto del suo Protettore. La dedica celebra giustamente Sisto Y come l’autore della trasformazione edilizia di Roma. Più chiaramente che gli elogi, questa relazione personale di Fontana, illustra il governo geniale del papa, che si manifesta in tutte le sue azioni. Si vede chiaramente, che, Sisto V, partendo da grandiosi punti di vista, guidava l’intiera attività edilizia. Egli non si perde mai in piccolezze, e sa assegnare il giusto posto al genio. 2 Il trasferimento dell’obelisco vaticano nella piazza di S. Pietro dette ugualmente occasione al dotto poeta Pietro Angelo Bargeo per uno scritto, che ugualmente celebra il papa anche come sovrano.3 Bargeo dedicò a Sisto Y pure un’altr’opera epica la « Siria » che in versi latini tratta lo stesso argomento del Torquato Tasso nel celebre poema « La Gerusalemme liberata ». ' Bargeo, in vista del progetto di una crociata concepito dal papa in principio del suo pontificato, sperava di offrire un dono propizio; egli nell’esecuzione della sua opera si attiene rigorosamente all’intenzione affermata nella dedica, di fare una « poesia cristiana ». Ricolmo interamente delle stesse vedute era il Tasso, che nei suoi « Discorsi dell’arte poetica e in particolare sopra il poema eroico » sostiene l’opinione che « le azioni dei gentili (non) ci pargono adatto soggetto, onde perfetto poema epico se ne formi » poiché così aggiunge « in que tali poemi o vogliamo ricorrere talora alle Deità che da gentili erano adorate, o non vogliamo ricorrervi; Biblioteca Vaticana). Le 13 incisioni in legno ivi riprodotte danno in parte, interessanti vedute degli edifici eretti da Sisto V in Roma (cfr. Orbaan, Documenti 422 s.). Un lavoro simile, ma di nessuna importanza sono gli * Epi-grammata lulii Roscii Hortani ('od. Vat. 5531, Biblioteca Vaticana. Ibid. * Ad Xystum V P. M. de restaurando Hortano ponte antiquissimo lulii Roscii Hortani narratio. Qui si appartiene pure Vino. Robardi, Sixti V gesta quinquennalia, Romae 1590. 1 Della trasportazione dell’obelisco Vaticano et delle fabriche di N. S. P. Sisto V, Roma 1590. 2 Vedi S. Brunner, Italien II, 10 s. 3 Commentarius de obelisco, Romae 1586. Cfr. Rudiger nel N. Jahrb. /. das Mass. Alteri. I2 (1898') 505 s. 4 Petri Angeli Bargaei Syriados libri sex priores, Romae 1585. Cfr. Ti-raboschi VII, 3, Roma 1785, 297; Rùmger, loc. cit. 498 s.; Belloni, Gli epigoni di Tasso, Padova 1895 (cfr. Qiorn. stor. d. lett. ital. XXVII, 170); Manacorda negli Annali d. Scuola nomi. sup. di Pisa XVIII (1903).