Il tesoro in Castel S. Angelo. 93 che non bisogna tentare Iddio, esigendo un miracolo là ove prudenza umana ed avvedutezza possano bastare. Dolorosi esempi del tempo passato insegnano, che la Santa Sede deve essere preparata a tutte le circostanze e venir provveduta di mezzi suffi-centi per i momenti di bisogno. Cosi dietro l’esempio dei padri dell’antico testamento, che ugualmente raccolsero nel tempio somme di denaro, abbiamo stabilito per difesa della Santa Sede di depositare un milione di scudi a Castel S. Angelo, dedicandoli a Cristo Signore, alla Santissima Vergine e Madre di Dio Maria, ed ai SS. Apostoli Pietro e Paolo». La bolla stabiliva inoltre i casi, nei quali dovesse essere permesso al papa ed ai suoi successori, di servirsi di questo tesoro, ossia qualora venisse iniziata una guerra per riconquistare la Terra Santa, e una spedizione generale contro i Turchi ; se sopravvenisse carestia 0 peste; in un manifesto pericolo, che una nazione cristiana andasse in mano degli infedeli, o dei nemici della Chiesa ; in un’invasione nemica dello Stato pontificio ; o se una città, appartenente alla Santa Sede, venisse minacciata, o se un’altra con una spedizione potesse venir riconquistata. Ma in questi stessi casi si doveva stare attenti che non venisse toccata più della metà del tesoro. Tutte queste disposizioni prosegue la bolla, vanno intese letteralmente ; chi non si attenesse ad esse, doveva incorrere nelle pene più severe. Per la conservazione del denaro furono presi i più seri provvedimenti di sicurezza, che nel concistoro del 28 aprile 1586 furono estesi al punto, che ogni quattro mesi si dovesse controllare l’integrità del tesoro.1 I romani restarono attoniti, allorché appresero, che nonostante le grandiose spese edilizie, nell’anno seguente, 1587, era stato raccolto un secondo milione di scudi d’oro2 e nell’aprile 1588 pure un terzo,3 che come i primi furono vincolati con bolle speciali.1 Tutti, anche i cardinali, si meravigliarono, che non ostante questo risultato, venissero ancora accumulate somme di denaro5 1 Vedi Acta consist. 841 : Gulik-Eubrl III, 53. Intorno alla visita del tesoro nel giugno 1586 v. Gulik-Eubel III, 54. 2 Vedi 1’* Avviso del 7 aprile 1587, Urb. 1055, p. 129, Biblioteca V aticana. 3 Cfr. gli * Avvisi del 9 e 13 gennaio e del 30 aprile 1588, Urb. 1056, pp. 12, 15b, 170, Biblioteca Vaticana. Vedi pure Gulik-Eubel III, 54. 4 Le bolle del 6 novembre 1587 e 27 aprile 1588 nel Bull. Vili, 939 ss., IX, 1 ss. Cfr. Acta consist. 853 s. ; Gulik-Eubel III, 54. * Avvtio del 2 dicembre 1587, Urb. 1055, p. 461, Biblioteca Vaticana. 5 * Congessit usque modo in castellum s. Angeli S. D. N. tres milliones -auri et quotidie pecuniam aggregat et omnes cardinales admirantur, et nemo