394 Sisto V. 1585-1590 — Libro I - Capitolo VII. con la Turchia. 1 Inoltre il re di Spagna non si fidava del modo di fare così indipendente del papa, e per di più la sua attenzione era sempre più assorbita dagli avvenimenti di Francia. Per l’impresa del Nord africa Sisto V aveva cercato fin dal 1586 di interessare il granduca Francesco di Toscana. 2 Egli sognò allora niente meno che la conquista dell’Egitto, purché avesse avuto solo il denaro necessario, come egli disse all’ambasciatore di Venezia, in una discussione su questo ardito pensiero. 3 Nel febbraio 1587 si disse, che era stato fatto al papa il progetto di comprare il Santo Sepolcro dai turchi. 4 Allorché egli nell’anno successivo ne parlò con l’ambasciatore veneziano Gritti, gli mostrò un disegno del santuario osservando che egli non j>en-sava àd un acquisto col denaro, perchè non voleva che si divulgasse l’idea che non fosse in grado di conquistare il Santo Sepolcro con la forza. « Ai nostri tempi, egli aggiunse, ciò è impossibile; e temeremmo di commettere un peccato, qualora noi volessimo portare a Roma il Sepolcro, poiché fu volontà del Signore di nascere in Bethlem ». Quindi il papa esternò il suo dolore che i pellegrinanti al Santo Sepolcro venissero così spesso malmenati dai Turchi. « Noi dobbiamo aver pazienza, osservò allora, finche piacerà al Signore di inviare un uomo, che a gloria della Maestà Divina conquisti la Terra Santa ». Il re di Spagna, disse, possiede i 1 Oltre alle Relazioni utilizzate da Hübner I, 365 s. v. ancora la lettera di C. Gamberini del 10 maggio 1586, scelta di curiosità lett. CXCVIII, 218, e la * lettera di Brumani del 22 agosto 1588, Archivio Gonzaga in Mantova. 2 Cfr. oltre Priuli 317 pure Hübner II, 475 s. 3 Vedi la * Relazione di Gritti del 9 agosto 1586, Archivio di Stato in Venezia, e la sua Relazione del 30 agosto 1586, pubblicate da Narditoci negli Atti dell'Accad. dei Lincei IV, 1, Roma 1885, 302. La lettera di Gritti del 23 agosto 1587, elio Ranke II8, 136, n. 1 cita, e in base alla quale egli dice che il papa abbia, secondo quegli progettato una comunicazione del Mar rosso col Mediterraneo, secondo le ricerche di Narducci, non esiste nel-l’Archivio di Stato in Venezia, una nuova prova quanto spesso le note archivistiche di Ranke, ingannino. Se Ranke (p. 135) parla di progetti, «fantastici» di Sisto V, osserva di fronte a questo Hase (Vorlesungen über Kir-chengesch. Ili s., Lipsia 1891, 372) assai giustamente: «le cose fantastiche vengono non di rado tentate da coloro che compiono realmente grandi cose; pure il vero, se non l’avessero compiuto, ci sembrerebbe fantastico ». Della ponderatozza di Sisto V fa testimonianza appunto il suo contegno di fronte a Venezia nella questione turca, non volendo imporre alla Signoria nessun prematuro disturbo del suo commercio col Levante. 4 * Si va dicendo, che ’1 Pontefice ha un pensiero gloriosissimo di volere, cioè redimere di mano del Turco il santo sepolcro et servirsi in questo traf- fico delli più omnipotenti mezzi, senza riguardo di qual si voglia somma di danari, che la Porta di Costantinopoli adimandi, et di quali si voglia eccessiva spesa, che ci vada per havere quel felicissimo sasso, che fu arca del nostro Re- dentore. Avviso del 18 febbraio 1587, TJrb. 1055, p. 56, Biblioteca Va- ti c a n a .