Sforzi di Medici per ottenere la tiara. 13 gregoriani. Non minore speranza credette Farnese di poter fondare sul contegno del re di Spagna. Questi lo aveva fin ora escluso ; ora però, 1’ ambasciatore spagnuolo Olivares dichiarò solennemente, che Filippo II lasciava ai cardinali piena libertà. « Da questa dichiarazione Medici fu sommamente costernato ». La sua irritazione crebbe ancor più, allorché apprese, che non egli, cardinale protettore della Spagna, era stato scelto per prendere la direzione degli aderenti di Filippo II nel conclave, ma il cardinal Madruzzo, il cui arrivo era atteso di ora in ora.1 Per quanto penosa fosse la situazione di Medici, pure egli non perdette il coraggio. Con uno zelo non minore insistette per l’esclusione di Farnese. Gli fu facile di guadagnare a tale scopo Bonelli, il nepote di Pio Y, che già sotto Gregorio XIII nutriva sentimenti ostili a Farnese.2 L’11 aprile Medici attirò a sé anche Marco Sittich, il capo dei cardinali di Pio IV, al contrario andò a vuoto il suo tentativo, di separare Boncompagni da Farnese. 3 Ma anche ciò non scoraggi affatto Medici. Poiché il capo dei cardinali di Gregorio si manteneva contrario, fece il tentativo presso i suoi aderenti.4 In questo gli fu di vantaggio l’imprudente contegno di Boncompagni, che non aveva affatto interrogato i cardinali gregoriani intorno alla candidatura di Farnese, e nell’opinione, che essi dovessero seguirlo ciecamente, aveva dato la sua parola arbitrariamente.5 La scorrettezza, con cui avvenne questo, turbò il duca di Sora, il quale allora volentieri si dette a persuadere i cardinali nell’intento di Medici. A tutto ciò si aggiungeva l’antica discordia dei due nepoti di Gregorio XIII: alla simpatia di Boncompagni per Farnese, corrispondeva l’avversione di Gua-stavillani.6 Mentre l’intempestivo intervento di Boncompagni per Farnese riusciva a questi di danno, si vide, che anche l’influente cardinale Este, il quale sin’ ora aveva tenuto un grande riserbo, prendeva posizione contro il nepote di Paolo III. Lo decisero a ciò non solo gli interessi della casa principesca di Este, ma pur-anche la persuasione, che il Farnese di sentimenti spagnuoli non sarebbe quella personalità neutrale, che era richiesta per il bene della Chiesa.’ L’inviato mantovano Capilupi, il cui duca fin da 1 Vedi HCbner I 161 s. 2 Cfr. la più sopra citata * Relatione di Serguidi del 1581, (p. 11, n. 4). Archivio di Stato in Firenze. 3 Cfr. Rebaschi Casotti 15. 4 Vedi Hùbner I 158 s. ; Rebaschi Carotti 15. 6 Vedi la * Relazione di Capilupi del 12 aprile 1585, Archivio Gonzaga in Mantova. 6 Vedi Herre 311. 7 Vedi Herre 315 s. ; Rebaschi Carotti 17. * Il vero subietto d’Esle per papa, giudicò Serguidi nel 1581, nella sua Relatione di P. Gregorio XIII