Il Baianismo a Lovanio. egli inviò a Gabriele, il nuovo patriarca di Alessandria, una lettera a mezzo del fiorentino Vecchietti, la quale esponeva con parole eloquenti, la dottrina del primato e la necessità di un’unione con Eoma ; allo stesso tempo egli si rivolse al vicario generale del patriarca, che aveva studiato in Italia. 1 TJna particolare sfortuna pendeva su la missione di Costantinopoli, dove un contagio pestilenziale rapì nel 1586 tutti i Gesuiti che vi lavoravano. Coraggiosi scesero su la breccia i Cappuccini, per assumere la cura pastorale non solo dei cattolici, ma dei numerosi cristiani prigionieri ; ma essi pure soggiacquero alla peste. Il loro capo Giuseppe da Leonessa, che fece il tentativo di convertire il sultano, stette per subire il martirio ; dovette esser contento di poter ritornare nel 1589 in Italia. 2 Sembra che Sisto V abbia pensato pure all’unione dei greci scismatici. 3 Dettero occasione ad essa le notizie su la resistenza di vescovi greci contro l’innalzamento a patriarca del metropolita di Mosca, Giobbe, progettata dallo Czar Iwan IV, ed eseguita nel 1589 con l’aiuto anche del patriarca Costantinopolitano, Geremiall. 4 Come Sisto V fu premuroso della diffusione della Chiesa, così lo fu pure perchè la sua dottrina restasse in occidente pura ed inalterata. Al principio del suo pontificato si vide che nei Paesi Bassi il Baianismo, non ostante tutte le dichiarazioni e le sotto-scrizioni, non era ancor vinto. Verso la fine del pontificato di Gregorio XIII eran pervenute a Roma nuove notizie inquietanti su le condizioni di Lovanio : quando Gregorio XIII nel 1584 inviò quale nunzio in Germania, il vescovo di Vercelli, Giovan Francesco Bonhomini, gli affidò l’incarico, di rivolgere la sua attenzione, anche a questa situazione. Le relazioni, che Bonhomini inviò a Roma, non poterono che aumentare le ansietà. I provvedimenti presi sin’ora contro il Baianismo (così egli scriveva al principio del giugno 1585 a Ru-sticucci, 5 il segretario di stato di Sisto V) sono stati insuffìcenti; secondo l’opinione di Bonhomini l’errore stava in questo, che nella bolla di Pio V e di Gregorio XIII, all’enumerazione delle proposizioni condannate solo in genere andava unita la sentenza che esse erano da considerarsi relativamente come eretiche, er- 1 Vedi la * Lettera del 20 agosto 1590, Brevia Sixti V, Archivio segreto pontificio. 2 Cfr. oltre le opere di Lechner ed Ilg già menzionate sopra p. n. ancora la monografìa di B rem an : St. Joseph of Leonessa, London 1912. 3 Cfr. la * Relazione di Capilupi dell’8 gennaio 1586, Archivio Gonzaga in Mantova. 4 Cfr. Pichler II, 84 s. 5 5 giugno 1585, presso Ehses-Meister I, 88.