Benemerenza di Sirleto circa la Volgata. 14i> semblea tridentina prese la decisione : « che la Sacra Scrittura, e particolarmente quest’antica e diffusa versione, dovesse venir pubblicata il più possibile senza errori». Naturalmente per l’esecuzione di questa decisione si fece conto sul concorso del papa e dei tesori librarii di Roma. La critica scientifica dei testi trovavasi in quel tempo ancora ai suoi primi inizi ; essa doveva risentire uno sviluppo appunto dietro le decisioni del concilio. Anche Erasmo aveva posto a base della sua edizione del nuovo testamento greco i migliori manoscritti, e si era fatto guidare dal principio, che un manoscritto merita tanta più fiducia, quanto più si discosta dalla Volgata latina. 1 Il cardinale Marcello Cervini, al cui zelo si deve il decreto di Trento sulla Volgata, giudicava di potersi ripromettere in breve tempo la bibbia latina emendata. 2 In tali circostanze fu una fortuna, che i papi non si affrettassero troppo nell’esecuzione dell’incarico tridentino ; ed una nuova fortuna, che Roma possedesse l’uomo che era la persona del tutto adatta per prepararne l’esecuzione: Guglielmo Sirleto, esempio sotto ogni riguardo di un dotto ecclesiastico. Sirleto non era secondo ad alcun contemporaneo nella cognizione delle lingue classiche e dell’ebraico : allo stesso Erasmo egli poteva dimostrare degli errori nella grammatica greca che oggi appena si perdonerebbero ad un principiante.3 A questa straordinaria dottrina si univa in lui generoso, disinteresse e pietà. Splendidi posti che gli furono profferti, furon da lui rifiutati. ’ In quieto raccoglimento, prima in casa del cardinale Cervini, quindi dai Teatini 5 senza particolare riguardo ad onore e stima egli fu contento di lavorar per la Chiesa e dedicarsi al suo servizio con una diligenza e costanza, che non rallentò mai in 40 anni di lavoro su la Sacra Scrittura ed i padri della Chiesa. 6 Per la esagerata modestia egli non volle dare alle stampe i frutti delle sue ininterrotte ricerche su gli scritti dei Padri della Chiesa, ma in quasi tutte le dotte iniziative nel campo ecclesiastico vi era di mezzo l’opera sua, cosicché quasi pertutto si incontrano traccie del suo intervento. Sirleto comunicò negli anni 1515-1547 e 1551-1552 per le sessioni Tridentine una quantità di passi e testimonianze dei santi padri a mezzo del suo protettore il Cardinal Marcello Cervini ; quindi di nuovo negli anni 1561-1563 a mezzo del Cardinal Seri- 1 Bludau 15 ; Hòpfl, Sirlet 30 s. 2 Lettera del 24 aprile 1546, presso Btjsciibell 468 ; Hòpfl, Vulgata, 44. 3 Esempi presso Hòpfl, Sirlet, 76. • Ibid. 2. 5 Ibid. e Hòpfl, Vulgata, 65, n. 2. 6 Per scopo dell’opera scientifica egli ebbe la gloria di Dio e la salvezza del prossimo. Hòpfl, 26, n. 1.