CAPITOLO V Supplizio (li 3Iaria Stuarda - Disfatta dell'« armada » spaglinola. 1. Per i cattolici di Inghilterra i brevi anni del pontificato di Sisto Y segnano nna svolta decisiva nella loro sorte. Col supplizio di Maria Stuarda svanì dapprima la speranza di vedere, dopo la morte di Elisabetta la corona inglese sul capo di un cattolico. La disfatta dell’armada spagnuola nell’anno successivo rese quindi manifesto, che non era più da pensare ad una restaurazione dell’antica religione con l’aiuto di una potenza straniera. Al salire di Sisto V sul trono erano trascorsi a un dipresso dieciassette anni dacché la regina di Scozia aveva cercato aiuto in Inghilterra e vi aveva trovato il carcere. La sua bellezza, un giorno così decantata, era sfiorita ; il suo onore trascinato nel fango ; la sua salute tanto scossa, che essa spesso a stento poteva reggersi in piedi. 1 Ma la compassione che suole rivolgersi verso il diritto oppresso, rendeva l’inerme prigioniera tale un pericolo per i suoi tiranni quale non sarebbe potuta mai diventare libera principessa. Si manifestò perciò sempre più desiderio dei potenti di Inghilterra di por fine alle minaccie senza fine del di fuori ed alle congiure dell’interno con un atto di violenza. Già nel 1572 Giovanni Knox aveva domandato la morte di Maria; i suoi eredi a questo riguardo furono i puritani, che dominavano l’Inghilterra a mezzo di Leicester e di Walsingham. Secondo il pensiero della setta, Elisabetta provocava l’ira di Dio, qualora lasciasse vivere più a lungo Maria, poiché « guai al pastore che nutre il lupo nella sua gregge, guai al coltivatore che non scaccia il cinghiale dalla vigna del Signore ! » Gezabele ed Atalia, che per comando di Dio soggiacquero alla morte furon forse meno colpevoli della regina di Scozia? * Walsingham considerava già in quello stesso tempo la vita di Maria come una costante minaccia di morte 1 Kekvyn de Lettenhove, Maria Stuart I, 23. 1 Ibid. 56 s.