Progetti di riforma di Minucci. 369 potrebbe fare in tempo di pace. Le discordie fra vescovi e capitoli e la limitazione del potere vescovile con convenzioni illecite, si osserva in quasi tutte le diocesi della Germania, e più che altrove forse, a Salisburgo, a Ratisbona, a Passau. La cosa in più luoghi è andata così oltre, che i capitoh son diventati vescovi, e i vescovi sono ancora canonici. Pure è da osservare, che molte, anzi la maggior parte delle diocesi di Germania, soffrono allo stesso tempo di tutti gli ostacoli menzionati, ossia che i principi eretici confinanti le fanno stare in timore, i sudditi dell’aristocrazia si oppongono ad ogni buona disposizione in favore del culto divino e della religione cattolica, i vescovi poco si preoccupano del loro ufficio, e questa poca premura viene resa poi nulla per la ritrosia dei canonici, per la diminuzione del potere vescovile nei rovinosi articoli elettivi ». Non può dirsi, che questo tetro quadro, che il diplomatico romano qui abbozza, sia esagerato. Pur tuttavia egh non dubita della possibihtà di evitare ulteriori perdite e di riconquistare vescovadi andati perduti, per riportare a poco a poco l’antica Chiesa di Germania di nuovo allo splendore di prima. I mezzi più varii interni ed esterni vengono qui progettati. Molto si sarebbe di già guadagnato, opina Minucci, se si fosse rimosso l’abuso, che l’imperatore conferisca le regahe prima che la Santa Sede dia la conferma. L’imperatore possiede anche altri diversissimi mezzi per influire su buone elezioni vescovili. Espressamente rileva Minucci, che la Santa Sede deve dedicare al rinvestimento delle diocesi, specialmente per mezzo dei suoi nunzi, la più grande attenzione, ed aver sempre a portata di mano una lista di candidati adatti, nel che van tenuti in considerazione particolarmente gli alunni del collegio Germanico. Poiché la maggior parte dei vescovi vengono dai capitoh cattedrah, un rimedio può esser portato solo con la riforma di questi enti morali. Ciò naturalmente richiede molti anni. A Minucci non sfugge già di vista lo svantaggio, che proviene dal fatto che i capitoh sono passati in dominio dell’alta e della bassa aristocrazia. Egh discute come a ciò possa venir portato un rimedio, ma prudente evita di escludere intieramente l’aristocrazia, poiché con un provvedimento così radicale, umanamente parlando, la religione cattolica in Germania andrebbe in rovina. Minucci pone la sua speranza principale in una riforma radicale degli aristocratici capitoh cattedrali, al che la Santa Sede dovrà cooperare col richiedere che si emetta la professione di fede tri-dentina, e con la cautela nel conferire i benefici e gh indulti. Anche qui parla Minucói francamente su gh errori fin’ora incorsi per la minima conoscenza delle persone e delle cose, e per evitarli fa dei progetti altrettanto esaurienti quanto prudentemente ponderati. Così egli pensa, che in Roma debba essere assegnato un Pastor, Storia dei Papi. X. 2 4