262 Sisto Y. 1585-1590 — Libro I - Capitolo IV. ticolarmente in Francia ima tale protesta provocherebbe un effetto molto diverso da quello desiderato. Tutta l’aristocrazia, come pure quasi tutto il clero tutti in una volta verrebbero colpiti dalla scomunica, e ciò per imposizione del re di Spagna e non del Santo Padre, il quale al contrario con i suoi brevi ha fatto sperare la sua benedizione. Filippo II vuole una Francia cattolica, i passi da lui provocati però verrebbero a portare il popolo francese alla separazione dalla Chiesa. Anche sotto il riguardo politico deve venir respinta la domanda dell’ambasciatore di Spagna, poiché un’azione sì brusca contro il Navarra, come il re domanda, non farebbe che stringere i francesi più strettamente a lui. Il cardinale aveva parlato con grande ardore ; disse che egli preferiva lasciarsi strappare la lingua, piuttosto che approvare alcun che contro la dignità della Santa Sede. La votazione in fine della seduta, durata sei ore, dette per risultato, che la maggioranza dei cardinali, condivideva il pensiero del papa. « Dio abbia misericordia di noi » esclamò Sisto V. Non può dirsi, che noi abbiamo scelto gli uomini, poiché essi (gli spagnuoli) hanno fatto la lista per la congregazione, e non ostante ciò le nostre proposte sono state accettate. 1 Per Olivares fu un grave colpo, che il puro principio cattolico, il quale è solo possibile aderendo al papa, avesse riportato una vittoria così rumorosa sul concetto spagnuolo, che minacciava lo scisma. Allorché due dei cardinali, Colonna, il più anziano, e Sforza misero al corrente il conte Olivares, non in nome del papa o della congregazione, ma solo in loro proprio nome, della decisione del sacro collegio, e lo esortarono a sottomettersi, pareva egli disposto. Chiese solo tempo a riflettere sino al giorno seguente. In questo giorno, 20 marzo ecco giunger di nuovo in Roma Lussemburgo che si credeva in viaggio per la Francia. In seguito a ciò l’ira di Olivares non conobbe più limite; rifiutò ora ai due cardinali qualunque risposta. Alla loro domanda, dobbiamo noi comunicar questo al papa ? rispose Olivares : « sicuro ». 2 Sisto in un concistoro tenuto il 21 marzo definì tale risposta una sfrontatezza e vietò ai cardinali sotto pena della scomunica qualunque relazione diretta o indiretta con l’ambasciatore di Spagna. Per 1 Vedi oltre gli Acta consist. 871 e 1’ * Annotazione in Franciae Vana t. 31, Archivio segreto pontificio, l’ampia relazione di Nic-colini presso Desjardins V, 97 s. (con data errata : 17 marzo), la lettera di Broderie a Enrico IV nella Revue des quest, hist. XL, 28 s., la relazione di Badoer presso Hubner III, 388 s. e nell’Appendice n. 70 la * Relazione di Brumani del 24 marzo 1590, Archivio Gonzaga in Mantova. 2 Vedi Niccolini presso Desjardins V, 100 s. Cfr. nell’Appendice n. 70 la * Relazione di Brumani del 24 marzo 1590, Archivio Gonzaga in Mantova.