Provisione delle sedi vacanti di Ungheria. Gesuiti, la cui importanza egli vuole raccomandare personalmente al papa. Solo brevemente vengono trattate nell’istruzione le pretese austriache alla corona di Polonia, poiché su questo Puteo deve essere stato bastantemente informato in Roma. Proprio questa faccenda doveva assorbire per due anni una gran parte dell’attività del nunzio.1 Inoltre si aggiungevano le vertenze territoriali italiane e i processi feudali2 come pure la difficile questione della provisione delle sedi vescovili vacanti in Ungheria, dove regnavano condizioni indicibilmente tristi. Una parte della regione era occupata dai turchi, l’altra parte minacciata da questi accaniti nemici della fede cattolica. Per colmo di sciagura il protestantesimo si diffondeva largamente quasi per tutto; solo che un’eccezione onorevole la costituiva la diocesi di Zagrabia in Slavonia, dove principalmente fioriva la vita religiosa.3 Ciò era stato favorito meglio dal fatto, che molti vescovi ungheresi rivestivano allo stesso tempo importanti uffici civili, e trascuravano gli interessi religiosi di fronte a quelli civili. Le condizioni divennero assolutamente insopportabili, allorché l’imperatore, nel crescere dei suoi bisogni economici, non venne più ad alcuna nomina delle sedi vescovih che si rendevano vacanti, per poter disporre delle loro rendite. Già prima Malaspina e quindi Sega avevano richiamato l’attenzione della Santa Sede su questo inconveniente 4 che avrebbe dovuto portare alla rovina della vita pastorale. Anche Puteo si interessò della faccenda con grande zelo, cercò in questo un cambiamento del sistema di investitura. In Ungheria vigeva la consuetudine, che il re (nel caso nostro l’imperatore) passava alla collazione delle regalie prima della conferma pontificia.5 La Santa Sede invece domandava a ragione che similmente come in Germania, la conferma pontificia precedesse l’investitura imperiale: Puteo si adoperò con tutte le forze in questo senso, ma invano. Al contrario ottenne nello stesso anno 1587 la nomina imperiale per le sedi vacanti di Raab, Neutra, Waitzen, Cinque Chiese, Veszprim, Csanad, Zagrabia, Sirmio, Zengg e Knin. Dopoché la Santa Sede, dietro la precisa osservanza delle prescrizioni canoniche, ebbe prese le necessarie informazioni, seguì la conferma pontificia per tutte le sedi, ad eccezione di quella Veszprim, dove l’eletto non aveva ancora l’età necessaria.6 1 Cfr. più sotto Gap. VII. 2 P. es. 1589 specialmente la lunga questione su Novell ara,; v. Schweizer II, 209, 358, 367, 383 s., 395 s.; 432 s., 449 s., 517 s. 3 Vedi ibid. cxxxiv. 4 Vedi Reichenberger I, 147, 237, 421. 5 Vedi Frakxói, A màgyar kirdlyi lcegyiiri iog, Budapest 1895, 71 s.; Schweizer II, cxxix. 6 Vedi Schweizer II, cxxix s.