|54 STORCA. che non teneva la Repubblica le armi in mino per minacciar principe alcuno, non che sua maestà, sempre osservala, come merita tanta dignità, ma solo per difendere sè stessa, ed i suoi sudditi, che le continuate dimostrazioni di fierpetua osservanza della Repubblica verso quol-a maestà., non lascierebbono entrare simili concetti, e la virtù dell’imperadore renderebbe certo ognuno che sarebbe mosso solo dal suo religioso animo, e per puro zelo di giustizia, anzi piuttosto, che potesse esser ascritto a timore di quello, eh’ era per debito di religione?, e di promessa, potrebbe dar a molti maraviglia Ja dilazione nell’ eseguirlo, I cesarei concbiu-sero che alla Repubblica fosse rimesso il levare o non levare le guardie, e solo bastar loro che operasse in tal maniera, che il commissario potesse star in quelle terre con dignità di sua maestà. Di questa risoluzione fu data parte all* arci* duca con lettere imperiali, e sua maestà ordinò al suo segretario residente in Venezia, il quale accompagnò con sua speziai lettera credenziale per questo particolare, d’esporre come anche dopo aver presentata la lettera espose che sua maestà aveva risoluto di mandare commissario a Segna per vedere, intender, e regolare tutto quel negozio, e fare quanto conviene alla buona vicinanza, che pregava sua serenità a dare quegli ordini, le paressero concernenti pel buon successo , ed effetto di quella spedi* zione, A questo uffizio degno della religione e giustizia di tanto principe fu corrisposto con significare al segretario quanto fosse grata la communicazione di mandare commissario a Segna, e con quanto maggior contento s’avrcb*