i3 sigma quei contorni. Ed ossi in nliniero 'eli seicento, sotto la condolla di Giurissa all’improvviso rivoltisi verso Sebenico, entrati in quel canàlc.J c restati da cento alla guardia delle barche, gl5 altri smontati assaltarono Scardona città do1 Tu rolli, o riuscì loro senza alcuna difficoltà 1* impresa, avendo ritrovata quella gente senza nessuna guardia, ed uccisi quelli^ eli’ eccitati sii opposero, depredarono la terra, fecero grosso boltino dì merci, c robe, e presero trecento! schiavi, *cd acceso il fuoco nelle case da più parti, partirono, ed all’ aurora presto arrivarono al canale, e quello passato colle barche proprie, e con quelle dei Sebenzani (le quali poi adoperate forarono, e misero a fondo ) inviati per terra quelli, che non Capivano nellé barche molto caricate, gli altri pel* mare se ni. ritornarono colla preda* 1 Turchi imputarono ì SebenZani per toni1 {dici, c fecero querele a Costantinopoli; parodie fu anche mandato un Chirtus, e Con molti difficoltà la cosa si pose in negozio, c con ma:? gior opera, e fatica, e cori lunghezza di tempo* fu fatto conoscere, che i»li Scardonesi per l;t loro negligenza in guardarsi furono principi lissima causa del damio, e clic i SebenZatii ««A ' ebbero alcuna parte. Gli Uscochi, ed i ministri austriaci difendono queste sorte d’azioni con dire, che i Turchi sono nemici della religione cristiana, e de’loro Principi, e giustamente possono offendergli* ni con ragione da altri possono essere impedii e si lamentano, eh“ sieno impediti dai Veneziani. Ma csi>i dall’altra parte rispondono,che non appartiene in aleuti conto loro attenderai