9<> STORIA neziani avevano già presa una risoluta fort intorno a queste scorrerie, eh’ era di non roi pere ir» manifesta guerra, per non tirarsi a dosso la mala fama nel mondo d’aver inorarmi contra1 Principi cristiani, mentre gin reggiavano contra’ Turchi, ma rifarsi d’o| oltraggio e danno, clic ricevessero i loro sii diti, sopra i sudditi della Casa d’Austria a bi na misura, onde il fomentar le rapine de’ baldi non era altro, che distruggere, c disai tare le proprie terre delle loro Altezze, c &; cessitar i vassalli a pigliar altri partiti; c così s’intese il negozio, quando a lui ne data commissione, e ch’egli nell’averla sapi eseguire in quella maniera, pretendeva a merito e mercede: che non bisognava dar ora chie agli eretici, i quali vedendo procedersi oj tra con si gagliarde, e pie risoluzioni, e clii| bisogni della guerra Turchesca non bastavzy ad impedir l’animo zelante del Principe !j l’esterminazione loro, volevano anche vt'dfi intrigato di più in nuova guerra colla Rep«w blica di Venezia, acciò fosse necessitato odi bandonare 1’ impresa contro di loro, e ch,f| ormai conosciuta per tutta Alemagna, e tosg Europa la malizia scellerata de’ settarj, i cpjji per mantenersi nelle false opinioni, non si g“ j davano di tradire i proprj Principi e la Patii e che di qua era forse derivata la perdita | Giavarino e poi di Canissa ; che le loro AHf jj ze fossero certe, o che bisognava reprimerti rapacità degli Uscoclii per la via cominciai ovvero distruggere e desolare tutti i luoghi ^ marina, e gli altri de’confini: perchè eglia'^ va assai bene penetrato, che i Veneziani eri s risoluti di vendicar in quel modo le ing>°: a