DEGLI USCOCHI 4^ ^onerai rii Croazia soldati dai confini, e come uomo più ardilo che prudente condusse gente tumultuaria, tra la quale erano tutti gli Usco-chi di Segna, e de’ vicini castelli col proprio Vescovo di Segna, trasportato più dal zelo che dai consigli, tanto contra la ragione del proprio ufiìzio , quanto conira le condizioni del proprio .corpo che era grasso e pesante, ¡natile agli esercizj militari, il quale colla maggior parte di quel male avventurato, e mal guidato campo fu miseramente ammazzato dai Turchi. Si salvò, il generale colla velocità del cavallo, e 1’ insegna imperiale apparecchiata di nuovo per metter in Glissa, la quale egli stesso portava dinanzi al cavallo in .una saccoccia, trovata da un Morlaeco fu per pochi quattrini venduta ad un Dalmatino che ne fece poi altra mercanzia, salvandoci insieme col generale molti Uscochi per P agilità de’ piedi e per la notizia de* passi. Dopo questa battaglia Clissa tornò in mano de’Turchi, e fu decapitato l’Àlberti, che vi era in presidio, onde ciascuno si accorse quanto importi guidar faccende di tanta importanza con mal cauti e mal disposti consiglj, e fu dipoi in Praga sì mal trattato il Bertucci, che prima pretendea tesori, e principati, che travagliato dalle sue naturali frenesie empiva la Corte di lamenti, si doleva di Cesare, si doleva de’ministri, e parlava de’fatti d’altri con pazza libertà. Questo successo di Clissa esacerbò gli animi degli Austriaci, e de’loro ministri contra i Veneziani, verso i quali non parevano nè anche ben disposti, parte per gl* interessi de’confini, e per lunghi contrasti fra di loro : parte anche