STORIA tra la Casa d’Austria, gli stati, c le giurisdizioni della quale hanno sempre procurato d’intaccare, coni’è manifesto per tante città, e terre, che tengono levate a quella serenissima casa, che legittimamente le possedeva prima, e quantunque per conservare la buona vicinanza sieno state stabilite da cento anni in qua diverse capitolazioni in Brusselles, in Vorins, in Venezia in Bologna, ed in Trento, non sono mai state dai Veneziani osservate, e specialmente, sebbene da ambe le parti fu promesso, che i sudditi dovessero avere per terra, e per mare commercio libero, come se fossero d’un ¡stesso dominio, essi avevano aggravati i sudditi della Casa d’Austria, che negoziavano nel loro Stato con ogni sorta di novità, con inusitati dazj : avevano impedito loro l’uso del mare contra quell’autorità, che pretendeva sua altezza d’avere che i sudditi austriaci potessero navigare, contrattare e corseggiare per l’Adriatico con ogni libertà, senza che alcuno potesse loro contraddire, e che i Veneziani non potessero assicurare sopra i loro vascelli, nè in loro casa, turchi, giudei, e mori dalle forze di sua altezza, per li diritti, e ragioni, che aveva in quel mare. Ed in terra ancora violando le convenzioni, avevano con false pratiche, ed astuzie ridotto sotto il loro dominio la fortezza di Marano, e finalmente edificata la fortezza di Palma nel territorio altrui conira le protestazioni del legittimo signore del territorio. Fu anche mandato Gio. Cristiano Smidlino ambasciadore agli Svizzeri per dar loro conto della guerra co’Vencziani aperta, e richiedere a quella valorosa nazione il non permettere, che alcuno si conducesse al servizio della Ko-