DEGLI USC0CH1 35 zinne delle operazioni qualche grazia. La condotta del gran Duca fu maneggiata quasi un alino, della qual fosse la conchiusionc al suo llogo si dirà. Ma la proposizione fatta di condursi ili servizio delhvRepubblica in poco lem-|® sfumò, perchè Milos Malotich con un altro clpo e tredici di loro nel porlo di Torcula, M’c neirisola di Liesina, assalita una fregata, «glia quale erano settemila ducati in contanti c trenta pezze di panno alto, la saccheggia-|no; e acciò nessun potesse seguitarli, afluíate tutte le barche de’ pescatori e d’altri I* erano nel porto, e la loro propria ancora, pntati «ella fregata, andarono un miglio vino a Segna, e là divisero la preda, e Milos _ suoi entrò nella città, non avendo l’altro capo co’ suoi più congiunti voluto fidarsi d’an-darvi. i Segnani, ai quali il commercio era già allargato, intimoriti di non incorrere ne’ patimenti passati, posero prigione Milos, spianarono là casa del compagno, e scacciarono di Segna la famiglia sua, e di quelli che con esso lui «g\no rimasti fuori: spogliarono le case di tutti i tredici delinquenti per trovar la roba predata, e rol rimanente pagar quello che non fosse stato rii rovaio. Mandarono a significar le cose che avevano operato al generale veneto, ed a pregarlo che si contentasse di non far motto, ma aspettar otto o dieci giorni che avrebbe avuta intera sod-¡I¡¡fazione. Egli stimando che fossero secondo il solito finzioni ed apparenze e promesse da riuso re senza effetti, ed affine di metter in silenzio il bottino fatto a Pola, che non era an-||ra risarcito, siccome con quello coprirono i saccomanni fatti per l’innanzi, non rc*tò di