STORIA la navigazione con vascelli disarmati, ed il commercio per tutto aperto, come per l5 innanzi. Che non fossero, riconosciuti, passando innanzi il forte di San Marco, il quale soprastà allo stretto tra l’isola di Veglia ed il territorio di Buccari. Che i sudditi della Repubblica banditi dal suo Stato ed i fuggitivi di galea non fossero ricevuti in Segna* nè in altri luoghi di quelle marine. Che gli Uscochi, banditi ne* tempi innanzi per offese fatte alla Repubblica, non s’intendessero aver perdono, ma in qualsivoglia tempo fossero trovati nel suo Stato, o in mare o in terra potessero esser gastigali. Furono in conformità di questi capitoli, fatti pubblici bandi nella città di Segna coll’autorità dell’Imperadore e di Sua Altezza, e posti in esecuzione, ed il Rabatta ammonì'tutti i Se- j gnani, che chi di loro nei tempi addietro eraj uscito in corso, non ardisse di tornar in mare altramente v’entrerebbe a proprio rischio e noi sotto la protezione del Principe. Dopo la morte del Rabatta (successa comf1 rArcivescovo narra) ebbe prima il Pasquali^,1 grandi argomenti, che P esecuzione delle cose 3 accordato dovesse continuare, poiché immediati ; la città di Segna gli scrisse di non volersi par' j tire da quanto era stato dal Rabatta promesse I ed ordinato : ed il Francol subito giunto in Se- , gna per Capitano P assicurò del medesimo coni lettere e messi espressi mandati per questo e( fetto. Ma indi a poco tempo essendo Giurisi Caiduch, dall’Arcivescovo spesso nominato, par‘ tito da Segna con quaranta compagni, cd uscito con barche armate in mare, trattenendo&i sotti