Oo STORIA Il caso del frate fu in questa maniera. Fra Antonio da Fiume, dell’ordine dei minori osservanti, si pose sopra una barca di farina caricata in quella terra per Segna : questa fu scoperta dal forte chiamato di San Marco, ed arrestata in esecuzione dei bandi del generale di sopra raccontati : il frate disse la farina esser sua c portarla al convento di quell’ordine in Segna; ma i barcaruoli parlarono diversa-mente, nominarono il mercante di cui la farina era, e che il frate era imbarcato per passar in paese de* Turchi. In quel tempo s era scoperta certa macchinazione di quelle, alle quali viene prestato orecchie sotto prelesto di pietà, che terminano in tìne colla morte de’poveri cristiani, che si lasciano sollevare ; perlocchè il frate non rendendo buon conto del suo viaggio, trovato in varie contraddizioni, fu stimato spia, e trattenuto in quel castello, dove mentre dimorò leggendo con quei soldati nei libri sciolti, che essi sono soliti a studiare, vi lasciò qualche dafnaro, ed alcune robicciuole, che aveva. Non si trovarono fermi riscontri per convincerlo, o per la sua sagacità, o perchè non fosse spia, fu rilasciato e condotto da una fregata in Venezia, vestito da frate, e così comparve innanzi al Principe richiedendo restituzione del perduto nella fortezza, allegando che come religioso non se gli poteva guadagnare. Fu rimesso ad attendere alla sua professione, ed altro non successe in questo caso. La querimonia dei prigioni fu studiosamente dagli Austriaci pubblicata per tutto, e la ostentavano con queste ragioni. Che quelli erano sudditi di sua Altezza, e sotto la protezione sua; che non poteva con sua riputazione ab«