54 8TCRU dendo andar lungo Vaccomodamento, il quale tuttavia si trattava-, aveva in animo di passar a qualche maggiore progresso. Nondimeno il' Papa, il quale aveva per questo accomodamento già molti mesi continui in Coite Cesarea, Flaminio Delfino, che non cavava risoluzione alcu-j na, u\a bensì sempre speranze buone e promesse, sul fondamento dì quelle continuava a pregare i Veneziani a procedere coi soliti -riguardi senza venire a guerra aperta, con tutto che paresse loro grave la spesa, ed ormai fossero infastiditi dalle lunghe e vane speranze, poiché essi consumavano tesoro, che avrebbe potuto bastare per una giusta gherra, ove almeno avrebbono potuto pretendere non solo di render danno per danno, ma di ristorarsi con qualche acquisto de5 gravi pa timenti. Ma essendosi in questa congiuntura ac campato l’esercito Ottomano guidalo da Abraic Bassa cognato del Gran Signore sottoCanissa piai! za non lontana delle frontiere della Croazia,t dell’Istria, parve più che mai necessaria la pa* zienza, acciocché succedendo qualche sinistre accidente, il mondo non ne desse la colpa all» Repubblica, che avesse in tempo d* un tanti bisogno tenute occupate altrove le forze A« siriache: onde non sarebbe mancato chi Fai vesse calunniata d’intelligenza co’Turchi. Pel questo il Donato attese a regolar le milizie, ori cimandole in modo, che un numero minore pflj tesse prestar il medesimo servizio, e così si dii minuisscro le spese. Erano nell’ armata distri fruite parte sopra le galee, parte sopra le barelli-lunghe quattro diverse nazioni, tutte valorosi ed accese d’ un’ onorata emulazione di viri11! Italiani, Corsi, Dalmatini, ed Albanesi, co’qi^ era opinione di molti Capitani pratici, che ;