i56 storia non gli fu permesso il passare più olire; ma rispedito indietro nel fine di luglio, con risposta in iscritto alle cose da sua maestà ordinate, la sostanza della quale fu che non poteva assentire al levare gli Uscochi, e fare le altre cose ricercate dalla Repubblica, mentre quella stava armata, per non dare segno che lo facesse per forza e violentato; ma levate le armi, sarebbe pronto a far il tutto; anzi che già aveva incamminate le cose ad ottima disposizione, avendo ridotto quel presidio che richiedeva duecentomila Oorini per le paghe scorse, se doveva partire a centomila con speranza di ridurlo a molto meno, onde levato lo scrupolo d’apparir violentato, metterebbe mano all’opera. Siccome il veder partire dalla Corte cesarea quel personaggio—con tanta risoluzione di Cesare, del consiglio imperiale, e sua propria di metter fine all’impresa, fece tenere questo travaglioso negozio per ridotto a buon passo, cosi la causa perchè fu rimandato indietro diede gran maraviglia, poiché avendo consideratamente risoluto la maestà cesarea, principe supremo e padrone della regione, che la missione d’ un commissario suo non derogava alla stia dignità imperiale, non pareva esservi coperta di pretendere che derogasse alla riputazione arciducale. Non mancava chi attribuisse il male ai ministri che non volendo il rimedio, nè per termine di buona vicinanza, nè di amicizia, né di coscienza, nè in qualunque altro modo, non potendo addurre scuse apparenti, non avessero rispetto di dare nelle stravaganti, purché in qualche modo impedissero l’effetto. 11 ritorno del Prainer non fu di gusto alla Corte cesarea* parendo che fosse con poca di-