DEGLI USCOClri 1 »3 [antecessore dell’inipeiadore nè come re d’ Un-Ighcria, nè come arciduca d’Austria c provin-Ieie adiacenti, nè da sua maestà in tanti anni [mai per innanzi permessa. Interrogò i cesarei I che dicessero quando mai più era stata pretesa I tal cosa, che non fu pretesa innanzi la pace di Bologna, perchè la „differenza sarebbe stata terminata allora, ovvero rimessa al giudizio arbitrario, che in Trento furono trattate più di 120 'controversie, e di questa non fu fatta menzione; adunque sino a quel tempo non fu in piedi una tale pretensione: ma s’era nata allora per innovazione successa dopo la sentenza di Trento, dicessero quale e quando ebbe principio, perchè egli era pronto a mostrare, ogni cosa essere d’aniichissimo uso senza una minima novità, però, non dovevi) esser udito chi veniva con dimando non originate, o dalla sentenza, 0 dalr innovazione. A ciò il Rapizio rispose, che non intendeva far il suo principale fondamento sopra quello, che a tutti è nòtissimo, cioè che il mare è connine e libero, e che. però a nessuno poteva proibirsi il navigare per qualunque luogo gli paresse, e sebbene alcuni dottori dicono, clic la Repubblica ha prescritto il dominio delPadria« tico col lungo possesso, però non lo provano,, ed a’ dottori, che affermano una cosa di fatto non si crede senza pruova, e per ciò non voleva dimorar in questo, ma venir al principale, cioè che quando anche la Repubblica fosse padrona del mare, i sudditi imperiali potevano navigare liberamente per le capitolazioni che tra i principi sono stabilite, e però esser appartenente a quella raunanza la richiesta proposta ; alla quale poiché così era da* Veneti ri-