DEGLI tJSCOCHi 39 come in esca ai Veneziani, a fino di tirarli nella guerra come il connine nemico : giudicando saviamente, ebe qualunque volta l’arme si movessero contro di lui, si potesse sperar bene di tutta la impresa, e di cacciarlo fuori di Europa; perchè i Polacchi si lasciarono intendere d’aver essi parimente ad impiegar le forze alla medesima impresa, quando vedessero mossa la Repubblica Veneziana, dalla prudenza della quale dicevano chiaramente di pigliar esempio: mostrando rispetti gravi, per i quali non era loro possibile di fidarsi così in tutti gli altri. Queste erano le ragioni, colle quali il Cardinal San Giorgio signor di altissimo spirito, e di profonda intelligenza ne* più importanti maneggi induceva 1’ animo sapientissimo . e vigilantissimo di Papa Clemente a desiderar di poter dare ai Veneziani qualche gran pegno in mano, col quale avessero a risolvere d’ entrar nella guerra, e per questo a* ascoltavano molti che dalle suddette parti venivano con diversi parliti alcuni ben fondati, altri leggerissimi. Fu dunque deliberato di mandar a Clissa e di là poi a Castel nuovo, del qual negozio non si dirà qui altro per non essere a proposito, e perchè per altri rispetti conviene , che resti segreto, Francesco Allegretti nobile Raguseo Capitano d’ una galea Pontificia, uomo che per la notizia della lingua Sehiavona, e per la spericnza lunga delle cose del mondo era giudicato abilissimo per simili faccende. Goll’ Allegretti andò anche Giovanni Alberti, che si offeriva per capo dell’impresa, e la trattava con più prudenza degli altri: ma T Allegretti iu abito di mercante portando seco alcune cose da vendere entrò in Clissa, vide quel che oou-