DBALI USC0CH1 7$ sincerità, ottenne all’incontro sicurezza, die in tafito nè in Italia, nè in Dalmazia Tarme venete offenderebbero i sudditi austriaci, e che a lui, alle genti sue, ed alle munizioni, e vettovaglie, che si conducessero in Segna, sarebbero liberi i passi senza alcuna molestia, e con questa ambasciata ritornò il Vescovo di Segna a Fiume, dove tuttavia si tratteneva il commissario, attendendo a’necessarj apparecchi, ed arrender quelle necessarie informazioni, che potevano essergli di bisogno nel progresso del negozio, sollecitando soprattutto copia di vettovaglie , delle quali sapeva esser in Segna grandissima penuria, la quale si sarebbe accresciuta colla gente d’arme, che si doveva intro* darvi, c di già aveva cominciato ad entrarvi, e j|on questo mezzo fece anche segretamente trattato con sua Eccellenza, che volesse con qualche destro uffìzio provvedere, che gli Usco-chi, che fuggissero dagli Stati arciducali per timor de’supplizj, non avessero ricetto presso a* Turchi, parendo che così conveniva, non solo acciò non fuggissero il meritato gastigo, ma anche acciò i medesimi rifuggiti, in quella occasione, non servissero poi colla pratica de’siti, e colla notizia de* passi a* medesimi Turchi nella guerra contra i cristiani : il qual uffizio confermò maggior opinione, che il commissario fosse per camminare di buon passo. ■ JDel cjual animo si videro indi a pochi giorni sedili più certi, perchè non solo a richiesta del Generale fece -restituir un grippo di Liesina, che carico di sardelle era stato preso poco prima dai ladri, e condotto a Tersato; ma avendo il medesimo generale fatta istanza, che se gli dessero in mano alcuni sudditi veneti, fug-