liO STORIA runa, per essere proibito ch’entri in quella città sale forestiero; e se non fu gettato in mare, fu cortesia, che non deve esser imputata a pregiudizio. Conchiuse d’ avere dato il vero senso alle capitolazioni, e provata !a possessione immemorabile dclPAdriatico, che avrebbe potuto dire più cose, ma gli pareva superfluo, restando chiaro per questi due punti, che la pretensione era nuova, e la richiesta non poteva aver luogo. 1 cesarei dopo aver trattato insieme, vennero in risoluzione di non perseverare nella dimanda per giustizia, ed il baione col Suorz aperta-mente dissero, la Repubblica essere padrona del golfo, e potere metter i dazj che le piace, e che così sentivano in loro coscienza : ma insieme anche erano di opinione, che per l'onestà e per l’amicizia della Casa d’Austria dovesse farlo col minor incomodo de* sudditi di quella che fosse possibile. Dissero gli altri tre, che non era tempo d’approvare, nè di contrastare il dominio del mare, ma bensì di ritrovare per cortesia qualche temperamento, che la Repubblica ricevesse i suoi diritti da* sudditi austriaci naviganti, e fossero levate quelle condizioni, che sono d’incomodo loro, e di nes* sun'1 utile a lei. Furono esaminati diversi partiti, e si conchiuse di riferire a’ principi, siccome conveniva riferire ogn’ altra cosa determinata, essendo la commissione sotto la ratificazione d’essi, e la raunanza ebbe fine. Ma la relazione arrivò in tempo, che l’imperadore per grave infermità non poteva attendere a negozj, dalla veemenza della quale restato oppresso passò all’altra vita, e restò per allora il negoziato imperfetto; per compita intelli-