100 STOr.tA ronzo fral rilo di Niccolò Craglianovich ucciso nella fazione. La mala ventura s’accoppiò colla rabbiosa malignità loro a far succedere un altro accidente di pessima conseguenza. In quei tempo istesso parli d*Istria per andar all* ubbidienza del generale la galea di Cristoforo Veniero, il quale non avendo alcuna notizia del successo occorso a San Giorgio, senza alcun sospetto fa-, cendo il suo viaggio, tre giorni dopo quel-conflitto, capitò la sera nel porto di Mandre del-P isola di Pago. Gli Uscochi avutone P avviso da una spia, in gran numero smontarono in terra, e si posero occultamente sopra il monte, che circonda il porto in agguato, e la mal lina sei barche d’essi entrate in quello repentinamente assaltarono la galea, e quelli eh1 erano in terra in molto numero con archibugiate, e sassi uccidendo e ferendo dalla parte superiore, levarono il modo di potersi metter in difesa, se n’impadronirono, e presi i soldati e gli uffìziali della galea, ad uno ad uilo, facendoli passar alla scaletta, gli accopparono crudelmente, e gettarono i corpi in mare. Fu cosa di gran compassione, che a sangue freddo fossero così barbaramente uccise quaranta persone innocenti; fecero vogare la galea pel canale verso Segna, e nel viaggio tagliarono la testa colle man naje a Lugrezio Gravise cavaliere, gentiluomo di Capo cPIstria, ed al fratello e nipote eh* erano sopra la galea per passaggio, e spogliarono delle perle, monili, anelli e vesti Paola Strasoldo moglie dei cavaliere, colle sue donne eh’erano in compagnia del marito. Servarono vivo il Vernerò solamente; si •ond ussero sotto la Morlaca poco lontano da