I DEGLI tJ SCO CHI 33 a perù permesso clic sin ora sieno affatto cal-estati da’ nemici del suo santo Nome. E quantunque ad Assan venissero prosperi i principi della guerra, poiché senza molta difficoltà s’impadronì di Sisacli e Bichiach, questo sul fiume Una e 1? altro su la Cupa, come oggidì lo nominano i paesani, ambi luoghi opportuni a’ suoi disegni, a’ quali si credea potersi diffìcilmente far conveniente resistenza colle ¡forze dell’Ungheria, che s’erano debilitate per essersi colla speranza della lunga guerra, clic avevano avuta i Turchi in Persia dismesso nel regno l’uso dell’arme ed erano annichilali i presidj di cavalleria e di fanteria, che per difesa delle frontiere si solevano ne’confini mantenere numerosissimi colle contribuzioni dcl-l’Imperio, le quali, parendo che già cessassero i pericoli, si convertivano in altri usi. Ma quando cominciò la guerra, si accorsero tutti, quanto sarebbe stato utile l’aver in tal occasione alla mano un corpo di milizia tale, vfclerana ed esercitata, e si vedeva che l’aspettar soccorso da’ Principi dell’imperio, o d’altri Potentati più lontani, era cosa lontana ed incerta, onde si temeva ragionevolmente che, non andasse la Croazia e 1’ Ungheria tutta in poter dell’inimico, però si maledicevano gli Uscochi, e si destinavano loro gli ultimi supplizi, come ad uomini scelleratissimi ed autori di tutte le rovine. Ma nei maggiori mancamenti di foize e di consigli, volle la divina miseri-cordia soccorrere i Cristiani in modo, che tutti Ijhonoscessero esser ugualmente facile a lei il vincer con pochi o con molti, perchè essendosi »'anno seguente condotto Assan coll’esercito vittorioso ed invigorito dai prosperi successi SAUI'l v. i 3