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di Venezia che ormai si cessasse dai danni cosi nell’Istria, come nella Dalmazia, si levassero gli assedj dalle città marittime, e si restituisse lt commercio ai sudditi con sicura navigazione. S’indusse 1*Arciduca a preferir questo soggetto agli altri, conoscendolo Cavaliere d’ottima fede Verso Dio. e verso il Principe, come l’aveva esperimentato nell’ estirpazione dell’ eresie per la Carniola, nel qual negozio aveva spesso mostrato di stimar poco i pericoli della vita, purché adempisse compiutamente 1’ ufiìzio suo: così si sperava, ch’egli fosse per far anche in questo, il quale importava alla buona fama de’ Principi, alla salute de’ sudditi, ed alla gloria di Dio, in cui disonore facevano uomini scelleratissimi patir tanti poveri innocenti, e perir tarile povere anime. Il Rabatta era di sangue italiano, ed i progenitori suoi con carichi di guerra erano di Toscana venuti al servizio dell’Imperador Carlo V sotto il quale colla virtù acquisirono onori, e ricchezze ; ‘nè. egli degenerava punto dal valore de’ suoi magg ioti ; però volendo corrispondere all’ opinione dell’Arciduca, ed al giudizio, che faceva della persona sua, si mise con tutto
lo	spirito al maneggio impostogli, e prima d’o-gni altra cosa deliberò d’abboccarsi col Cornaro, e per assicurar di poter anche levar da ||uei confini alcuni soldati, e che in tanto non si avesse a proceder in quella parte con termini d’ostilità ove il Cornaro mostrò che pur che non fossero danneggiati i sudditi della Repubblica egli non si moverebbe d’un passo, essendo tali gli ordini suoi, ed avendo camminato Ì|n all’ ora con quella discrezione, che i ministri Austriaci dovevano lodare, poiché sebbene aveva f|rze considerabili sostenute con molta spesa,