DEGLI US CO CHI 77 ¿ri paese c del governo degli Uscorhi, clic fa-lebbe ogni necessaria provvisione, il che fu apiunto il contrario ili quello, che il buon esito lei negozio ricercava, cioè, che gli Uscochi fossero per 1’ avvenire governati, non secondo e pratiche e i modi sino allora usati, ma ben :ice chiaro, in podestà di chi fosse il rimedio; noichè immediate dopo la risposta di sua al-czza, la risoluzione di quella mnestà, quantun-jne pubblicata e lodata, non ebbe luogo; anzi i raffreddò anche l’ardore, col quale il coniglio cesareo prese pensiero di rimediare, e lon fu più parlato, che l’Imperadore assumesse { sé il carico, ma che l’Àrciduca desse principio allora per mezzo di persona mandata espres- Iirniente, e 1’ ultima mano s’ avrebbe applicata, uando sua altezza fosse andata alla corte. Fu in un istesso tempo pubblicato nell’ar-ìata veneta per comandamento del Principe, :he restando i vascelli alle loro guardie, senza muto rallentarle, sJ astenessero da metter in erra, e fare danno in luogo alcuno: e nelle terre austrìache per nome dell’ arciduca fu comandato, che da’suoi non fosse inferito alcun danno a’ sudditi della Repubblica. Deputò anche sua altezza due commissarj, come per lo più nelle occorrenze passate sJ era fatto. Non affermerò già a questo fine, ma dirò bene, che dal numero di essi ne seguiva che 1’ esecuzione per la varietà delle opinioni era divertita, o almeno allungata tanto, che i dannificati stanchi desistessero dalle istanze. Si spedirono an-■che i commissarj lentamente pure secondo Puso I ordinario, dal quale era sempre seguita, una ■pretensione di tralasciare il mal passato, come ■troppo vecchio, e che meritasse essere posto in I obblivione.