54 STORIA gine. Un certo Giovanni Libidi, nativo di Clini» commise in quei giorni in territorio della Re pubblica un importante, e violentissimo latro cinio con diverse male qualità; perlochè il prò* veditor generale giudicò necessario d’averlo in mano, ed intendendo, eli’era nella villa di Ar tina appartenente a Gliuba, mandò a quella È governalore Paolo Gliini con 100 Albanesi pi prenderlo, come gli successe. Ma mentre perseguitava questo, vedendo e: altro fuggire, giudicando qualche male di luì lo fece seguil e, e fermare. Questi notificò i governatore d’esser Useoco, e die con lui crani nella terra stessa cinque altri IJscoclii. 11 gè vernatole avendoli per complici, deliberò d pigliarli; ma essi ritiratisi in certe case in sii avvantaggioso, si prepararono a combattere.! governalore, che poteva o col fuoco farli usci re, o assaltandoli con numero tanto maggior constringct li, perdonando alte abitazioni ed i sangue loro, o per qual si voglia altra causi gli accertò con questa condizione, che nomi eeverebbono offesa5 e se il provveditore n# avesse approvata la sua promessa, gl’avrebfo ritornati nel luogo stesso, e nello stesso stali per combatterli. Il provveditore fere esegui: quello, eh1 era di giustizia contra il Libidi Quanto ai cinque Uscochi nè approvò, nè fl Ìirovò la promessa del governatore, ma difffl a risposta, ed ordinò, che frattanto l’osser custoditi. Per questo accidente reslarono quei di Sf gna molto esacerbati ; e sebben da loro era* stati usati per V innanzi tutti gli rtrtifizj, e fai* promesse per liberar il Milansicich, e riporla! sempre, o poca speranza, o la negativa, *g§'ul!