34 STORIA, sero bastanti o non bastasse l’animo di vivere senza preclare, fosse libertà di partirsi. Non fu alcuno di loro che restasse contento 3 perche assuefatti a vivere con abbondanza di bottini, si conoscevano inabili a potersi sostentare ma»! sime non correndo le paglie; ma attesa la libertà concessa di partire, una parte di loro diede orecchie a persona capitata a Segna, chi trattava di condurli al servizio del gran Duci di T oscana. Un’altra parte cli’era de’soldati vecchi, ai quali non piaceva mutar paese al uscire di Dalmazia, trattarono di condursi al servizio della Repubblica; mandarono perciò Vincenzo Spaderich a trattarne per nome lori col generale, offerendosi di servire o nelle bar che o nelle terre, o tutti tenuti, o divisi , co-Ì me a’ Principi fosse piaciuto: ed essendo stai: opposta loro la professione del corso tanto odiato dalla Repubblica, risposero chiaramente eh’erano andati in corso, quando chi loro comandava voleva che cosi facessero, e eh1®1 sendo in servizio d’altro signore, clic loro co* ; inandasse il viver quieto, e stare ne’ loro mini, ubbidirebbero puntualmente. Si offen vano che quando ben abitassero divisi, avrei' bono fatta sicurtà l'uno per l’altro, e lutti per ciascuno di qualunque male fosse stai# I commesso. Le parole certo erano molto bell?! e meritavano cne fossero loro aperte le orf" chie; ma le operazioni di chi le portava, l‘ chiudevano affatto: e sarebbe stato mollo sci» plice, chi avesse creduto clic uomini vissuti sempre scellerati, in un momento potessi farsi buoni; però il generale non diede lo'1 speranza alcuna, ne meno li lasciò in dispcra‘ zionc, che non potessero aspettare colla iwuU