22 STORIA Repubblica, come più atte d’ ogni altro vascello a seguitar i ladroni per i stretti canali e per le spiagge di poco fondo, colle quali si veniva anche a metter gli Uscochi in maggior dispe- \ razione, ai quali in Segna non si pagavano gli stipendj dalla Corte Cesarea, anzi di là procuravano di addossar qualche carico all’Arciduca di Gratz per esser Segna Frontiera particolare de’suoi Stati, sebben appartenenza del Regno ! d’Ungheria e dall’altro canto il paese non dava comodità alcuna di agricoltura o di altra industria, le scorrerie di terra riuscivano di molto ■ pericolo, e di poco frutto, e quelle di mare per | le cause accennate conducevano ben spesso alla forca, e non sempre alla preda, onde di pura i rabbia gli Uscochi non potendo saziar la fame col cibo, la sfogavano col sangue, c colle uccisioni piene di crudeltà. Da tutte queste insolenze gli Uscochi oltre il danno, che ricevevano i Sudditi della serenis-sima Repubblica, e le continue lamentazioni,’ ! che portavano a Venezia essi ed i Mercanti, ; i che spesso erano svaligiati, venivano ad irritar j maggiormente (come si è già detto) i Turchi, j onde il gran Signore, ed i Bassà ne facevano I in Costantinopoli continui risentimenti con prò- | testazioni, che non provvedendovi la Repub ^j blica essi vi provvederebbono da sè stessi. l8fl Veneziani all’ incontro procedendo colla solita j loro propria prudenza, oltre la sollecitudine, ' che usavano sempre maggiore di perseguitar i 1 ladri e gastigarli, facevano anche continui uf-■ ! fizj coll’ Imperadore, che non tollerasse ne’ suoi M Stati una tanta ingiustizia: nè permettesse con* tra quello, che apparteneva alla dignità sua, ed1. alla perpetua fama dell’ integrità della Casa J|