DLOU USCOCHf «fri he 1’attribuire a disegno di cacciare l i casa d’ Austria el’ Italia, le azioni della Repubblica, ('.»'He per liberarsi dallo ingiurie, e molestie di quei ladri renduli incorriggibili, ed intollerabili, eia contrario a tutto quello che aveva veduto il mondo da’ successi di più centinaja d’ anni in qua , nessuno de’ quali aveva mostrato nella Repubblica avidità di dominare, ma ben risoluto animo di mantenere quello rii e Dio le aveva donato.- Non mancavano ancora di quelli die difendevano le azioni de’ Veneziani nei tèmpi passati, sostentando , che mai la Repubblica non aveva mossa guerra ad alcun principe austriaco , ma solo provocata prima, era stata costretta a difendersi. Che sarebbe molto difficile d a mantenere, che il contado di Gori-zi i. appartenente alla Repubblica per la morie -dell* ultimo di. quella casa, non fosse stato occupato senza buona ragione. Che Marano particolarmente, sopra il quale facevano tante parole, era stato dal re Francesco primo di Francia con ragione di giusta guerra occupato, e per più anni difeso contra le forze di Carlo imperadore , e di Ferdinando re de’ Romani uniti anche i favori della Repubblica. Ma quando ì’espugnazione parve impossibile, e successe pericolo, die cadesse in mano di principe, la cui vicinanza in quelle parti sarebbe stata molto nociva alla casa d’Austria, ed alla Repubblica molto grave, essendole offerto in vendita, io « imperò non senza piacer in quel tempo di Qdrlo e di Ferdinando, che perciò furono li -* »rati da gran spesa e pericolo , se ben dopo ver taciuto alcuni anni, -Ferdinando entrò in pretensione, die gli fosse restituito ed insieme con quello della navigazione ed esenzione dei