DEGLI USCOCtìi 99 Ìamente « e tosto si accorsero i Principi , \ fuor d’ogni suo merito veniva loro mes-in discredito un tanto ministro pieno di denza, e di fede, onde lo reintegrarono 0 nella pristina grazia: e per darne segno faccia di questi emuli suoi, elessero lui levino con amplissima autorità, che anse a ricevere a’confini Giovanni Francesco obrandini nipote di P.q>a Clemente, che in 1 giorni doveva sbarcare alle marine di Trie-, e di Fiume con dieci mila fanti italiani j ati da sua Santità, e D. Giovanni de Meli , che ne conduceva due mila, pagati dal rati Duca suo fratello in servizio della guerra mira il Turco, la qual gente della marina do-*va guidarsi a Zagabria, destinata per piazza illa mostra , d’ onde poi per acqua aveva a ■asferirsi, come fece felicemente, all’assedio ì Canissa. Amministrò quel carico il Rabatta Dn intera soddisfazione, e de’ principi, e de* api della gente italiana, e sbrigatosi di là non ide l’ora di tornar a Segna per dar compi-leìito a quelle faccende, nelle quali non pa-eva, che rimanesse più difficoltà alcuna, poi-|hè da’Principi austriaci erano state approvate iufte le sue a/.ioni, e tutti i parliti presi per medio del male, e pareva, che l’autorità fosse fjjgrcsciula tanto, eh’egli dovesse tosto esser ^Rtato a più sublimi carichi, destinandosegli |g?à il generalato di Croazia. ^■la dopo la sua partenza la malizia diabolica degli eretici s’ assottigliò tanto pi» a danni 5 0 sfoderarono nuove calunnie, le quali se ¡»nvc uon erano ascoltato da’ Principi, almeno non erano ributtate con quella fermezza, che pareva convenirsi ai meriti d’uu tal Cava-