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 IfdiTìrata, ron qurst^ fortificando le proprie
 I	nella cani a degli Uscochi, che sola si trattava.
   Ma per difesa de’Veneziani si discorreva, che [nel particolare degli {Jscochi si poteva dire [<jnaiUo ognuno voleva per iscusa de* govcr-j untori, e d'altri, che finalmente tutto si risolveva con una sola parola, eh e Ja causa era di ladroni abboniiuevoli a Dio, ed agl’ uomini; che non solo il proteggerli, ma anche il sop-
 I	portarli, ed il parlar a favore cosi di loro, come di chi li fomentava, e tollerava, era cosa indegna, e ciré la verità si poteva bene palliare ron apparenza di parole, ina in sostanza si vedeva ben chiaro la differenza essere, che una parie dimandava di viver in pace, l’altra voleva sostentare ladroni a spesa altrui. Che al rimediare olle scelleraggim loro con levarli da quelle marine non si poteva dare titolo d’ inumanità essendo umanità grande versoi miseri vicini, e i naviganti, che da loro erano spogliati, uccisi, e con ogni barbara fierezza trattati. Che il levar loro Ja comodità, e l’occasione ili rubare era servizio divino, e benefizio loro, costringendoli ad astenersi dall’offendere sua divina maestà, benefizio ancora de’loro figliuoli, togliendo loro
 il	comodo d’ allevarli nella medesima professione esecranda, e levandogli dallo stato di dannazione, in cui si mantenevano essi, i figli e le mogli, ed ogn’altro abitante di quella regione. Che non si poteva senza ingiuria della verità dire, che le donne, o alcuno di loro fossero senza colpa, poiché quelle nou sapevano che cosa fòsse ago, o conocchia, ed erano incitamento a’mariti di fornire la casa col sangue altrui. Che gl’istessi religiosi nelle pubbliche prediche esortavano alle rubeiie; che del