96 STORIA violando le giurisdizioni col transito di genie annata , provocando con queste azioni, e con false disseminazioni,la vendettade’Turchi sopra i sudditi innocenti, A questi lamenti Giovanni Jacopo Deleo vicecapilano di Segna rispose, sentire gran dispiacere di così sinistri avvenimenti, e che il male era provenuto da persone bandite da quella città, alle quali egli non poteva comandare. Si sdeguò grand empite il generale della risposta, come che fosse ijputato tanto semplice , che si potesse fargli credere, quattrocento banditi esser entrati in una città, e valendosi delle barche proprie di quella, esser usciti dal porlo, e ritornati colla preda più volte, essere stati sempre ricevuti, ed il tutto cohtra il volere di chi governa. Più si riputava offeso per le vettovaglie pagaie nell’ isole, che per le rubate, tenendo che fosse cosi fatto per metterlo alle inani co’Turchi. E sebbene m quell’ occorrenza era più urgente bisogno il guardarsi di non ricevere danno da’ Turchi, che P ovviare all’insolenze degli Uscochi, deliberò nondimeno d’ attendere aJPuno, ed all’altro, ed a questo effetto ordinò, che dodici barche albanesi sotto il governatore Gio. Dobracuich bene rinforzate d’uomini trascorressero per tutto, con ordine espresso di non offendere i luoghi, nè meno i sudditi austriaci, che fossero ritrovati in barche da viaggio, o disarmate; ma solo ovviare alle ruberie degli Uscochi, e perseguitarli, ritrovandosi ne’ mari, o in altri distretti della Repubblica. Ma gli Uscochi, che avevano fatti grossissimi bottini, massime di schiavi, frai quali vi erano anche persone ricche e di conto, per cavarne il frutto, levarono bandiera di riscatto in Sabionccllo, territorio de’ Ragusei;