50 STORIA provvisioni del generale veneziano furono 1» stanti per impedir loro in tutto, perchè essem molti i passi da guardare, ed i tempi moli contrarj al potervisi fermar in guardia, ed es in cosi grosso numero, che potevano tentar¡1 un tempo stesso diversi passi, e con risoluzioni massime deJ Carpoti d’esporsi ad ogni pericoli) quello che un giorno loro non riusciva, soti cedeva l’altro, e l’impedimento che risra travano in un luogo, non lo trovavano nelli tro. Si riducevano ora in uno, ora in un aliti dei porti veneti, che trovavano non custodi come in quelle isole ve ne sono molli solitari di là partendosi a far bottini, passando orad 10 stretto di Novegradi, ora per li terrilw della Dalmazia cosi all’improvviso, che m potevano essere prevenuti, inferirono indi danni ai Turchi, sudditi loro cristiani con r*j pir loro gli animali, ed attesa l’ostinazione,ci 11 conduceva, avrebbono fatte gran cose. se j nevi, che furono quell’anno altissime, e gl’il petuosissimi e continui venti boreali non a«J sero combattuto contro di loro. Gerla cosai che nella seconda uscita, quantunque siffg corpi atti ed assuefatti al patire, sei di loror starono morti per i disagi, e nel ritorno f • ranta furono condotti così dal freddo malici tati, che poca speranza avevano di ricuperi Il maggior bottino fu nell’apertura deMfi&lj quando smontati in terra nella giurisdizioni Sebenico, ed internatisi in quella de’ depredarono la terra di Graccvaz, uccisi d^J