DEGLI USCOCHI ly avendo la Repubblica di Venezia inferite di* verse ingiurie, e danni alle terre, e sudditi della Casa d’Austria sotto colore di risarcirsi de* danni dati dagli Uscochi, quantunque gli esagerasse oltre il dovere, sua altezza per levar ogni occasione di disparere, aveva sempre usata intera diligenza per dar ogni soddisfazione, così gastigando i colpevoli, come mettendo buoni ordini per impedire nuovi danni, ma che i Veneziani non erano stati d’alcuna contènti, anzi proseguendo nelle offese ultimamente avevano invaso il contado di Gorizia, e gliene avevano occupata parte senza alcun fondamento di ragione, ma con disegno, e desiderio d’usurpare raltrui, com’era suo ordinario costume, e scacciare la Casa d’Austria d’Italia; onde sua altezza era stata costretta a pigliare l’armi per conservazione del suo Stato e della riputazione propria. Ricercava però da ciascuno assistenza ed ajuto per onore della nazione, a favore della giustizia. I ministri presentatori delle lettere aggiunsero il loro uffìzio, esponendo in particolare tutte le missioni de’ commissarj a Segna, ed a Fiume da alquanti anni in qua ; narrando specialmente i gastighi, e gli ordini posti da loro, mostrando, che dai Veneziani dovevano esser stimati bastanti, perchè senza quelli avrebbono gli Uscochi fatti danni maggiori, pretendendo d’essere provocati da loro, ma che quei signori non si erano contentati degli onesti rimedj, insistendo in quel solo, che tutti gli Uscochi fossero levati da Segna, rimedio inumano, ini possibile, e contrario al bene della cristianità, proposto non per altro, che a fine di trovar apparente pretesto per eccitar una guerra con-