l34 STORIA del suo: in questo senso la Repubblica no® ha indotta servitù nel mare alla sua ci Uà* peife. che non vi ha acquistato solo un’ uso- spezia?] le, restando il dominio ad altro padrone, mi vi ha assunto l’intera e totale dominio di quei lo, ch'era abbandonato, nè da alcuno governato, o dominato; potersi nondimeno per eertji proporzione chiamare servitù, in quanto la Ro pubblica è stata costretta ad assumere quel to| tale dominio e governo per servizio della sua città, clic ne aveva bisogno. Quanto a privile! gio, certa cosa essere, che qui non può avere luogo alcuno, poiché non v era allora chi lo potesse concedere. L3 imperador occidentale il nessun tempo mai vi ha avuta podestà, nè au* torità alcuna, nè i principi in occidente vi han] no avuta alcuna giurisdizione, o superiorità tanto meno potevano darla ad altri In oriente quell’ imperadore, per non avere forze da te* ncrlo, già 1’ aveva abbandonato, e perciò spogliatosi d’ ogni sorta di podestà, e di quella possessione, che avesse potuto ritenere coll’animo, nè fece cessione nelle paci, e transazioni sucesse poscia tra quell’imperio e la Repubblica. Con tutto ciò i giureconsulti italiani come professori del fus cesareo, e giurati nell! parole di quello, devotissimi della maestà imperiale, come se ancora regnasse Angusto, ov| vero Antonino, si sono sforzati con ogni estorsione di verificar nell5 imperador occidental? quel detto: Impcrator est Domini Mundi : « quale sino in quel tempo, quando fu pronunj-zjato, non era vero in una centesima parte (1*1 mondo, ed al presente non è in alcuna comi* derabile proporzione, e mentre vogliono fai onore all’ imperadore, e dargli co» parole quello,