ftsòm ùscoctìl ij) Ilici lóró, é siccome non attetidonò A q-uello* tólie facciano i Persiani, ovvero gli Ungheri loiitia i Turchi, così non atlcudcrebbono a «nello, che gli Uscochi tentassero, dove co’Tur-ilii confinano, mprà i sudditi veneti, come in altri tempi è Ivvcnutó, imputando loro* che tengano mano, 1 sit*nó complici, o almeno, che sienò tenuti jd ovviare, e iiorì lo facciano; Se vi è t«lntò irlo di religióne, è di perseguitat* i nemici della ■ide, .vadano per li loro confini, che sono lar-wliij e spaziosi, e là esercitino il lóro zelo, è Valore. Clic per offendere i nemici della fede fentrar violenteiiieitte in casa dell’amico, violarla, jfc metter ìe cose di quello ih pericolo, ed irl ■tannò, lióri è uffìzio, nià pretesto di religióne, j ontràriò ai santi precetti di quella. I II Barón K.hisli atri vi to a Segna, e eondot-Iivi quattrocento uoniini del Contado di Pisinò I lér sua sicurezza, proniise coi! sue leUet’e al I eiieral veneto, che avrebbe mantenuta la sua I oldatéscà in discipliiia, sicché lièssiino dvrebbé l»ccasione di querelarsi; Diede principio ali’ irì-|oniiazione per niandar alla Corte, e. delle cose predate ricuperò tré mila zecchini cle’g- uppi* I perchè questi erano capitati in ulano dé’prin-1 ùpali : per quello che tòcCavà le robe, sicconie Iter li tempi passati il mandar per iufòrirìazioni |ion partorì mai altro effetto, se noti dilazione, Itccipccliè il rubato potesse esser trafugato con |:onìodoj cct i ladri per non for la restituzione