DEGLI TTSCOOHl 1 3 David conira Golìa a domare la superbia orgogliosa di Bagora. Uscì egli adunque accompagnato da rii vote orazioni de’ fedeli Cristiani, e con un colpo di scimitarra, che fu forse il primo, tagliò netta una gamba al nemico, il quale fermatosi nondimeno sulla coscia manca tutto rabbioso si andava girando, con tanta furia, che l’ardito giovane sebben gli saltellasse intorno per venire a fine della vittoria, non poteva però avvicinarsegli per far alcun colpo; ma aveva che far assai a schivar quelli dell’ infurialo nemico, il quale ne menò uno con t into empito, che, scansandolo il Cristiano coll'agilità della persona, non potè il Turco reggersi sulla gamba tronca, né sulla sana, cadde boccone, e nel medesimo tempo gli cadde di mano la scimitarra, sebbene altri riferiscono, che la gettò via spontaneamente con dire a Milos-so, che lo feriva di lontano con sassi, che non lo volesse uccidere come cane, ma come uomo di guerra, e così coll’arma propria gli fu troncata la testa, la quale fu portata con allegri gridi dentro a Glissa: ma essendosi essa poco dappoi perduta, non potè esser lunga l’allegrezza di così nobil fallo. Venuta Clissa in mano de’Turchi, restò loro libero il passo per far scorrerie in tutta la Dalmazia, e Croazia senza impedimento, e si aprirono il primo adito nel Contado di Zara, essendosi loro in quei medesimi giorni renduto anche per tradimento Nadino Castello importante, posto nel bellico del medesimo territorio di Zara; ma gli Useochi avanzati alla infelice battaglia si ricoverarono in Segna, città posta in un’ intimo recesso del seno Flanatico, oggi detto corrottamente Quarnaro, o Carnaio