66 STORIA. dati; che non sarebbe decoro di sua Altezza per leggiera causa far così gran moto, nè meno poterlo fare , non essendo Segna sua, ma del* r imperadore , e quando fosse sua .1* avrebbe spianata, non essendole se non di spesa col mandare spesso commissari, che le costavano 6000 scudi alla volta, e tante volte , che con quel danaro Segna sarebbe due volte comperata , che farebbe la provvisione conveniente all’autorità, che teneva di governatore, ma volendo un rimedio totale e durevole, si doveva trattare con sua maestà , eh’ era supremo signore. Che non però si poteva cogli Uscochi tutto quello che si voleva, nè conveniva metterli in disperazione, essendo buoni cristiani, e difendendo quella città, e quel paese da’Tur-chi ; che vi era bisogno di tempo , ed oppor* tunità, e conveniva sopportar qualche difetto, cd aspettar quella provvisione, che sua Altezza farebbe subito restituiti i prigioni, ed il commercio, e poi negoziar il di più con sua maestà. Colle quali forme di parole dava certa speranza d’intera provvisione, prometteva gran cose, ma insieme inferiva, che non sarebbono effettuate, mettendo al pari le cause, che sa* rebbono usate per pretesti ad iscusare il mancamento delle promesse; pareva che dimandasse un puntiglio, e tuttavia dimandava quello, ch’era il tutto nel negozio, cioè il commercio, perchè col solo impedimento di quello era posto qualche freno alle operazioni nefande. Ma oltre il modo di trattare lubrico ed in sè stesso discordante, la persona ancora di questo ministro non era ad alcuni molto accetta, per essere cosa certa, che gran parte de’ bottini si smaltivano in Fiume, andando quei della